Giacomo Calloni in arte michiamanojack, classe 1997, ha una penna che scrive in maniera molto personale ma ha anche la capacità di comporre canzoni che sanno trovare la via per diventare universali.
D'altra parte, ed è lui stesso a dirlo, i suoi brani sono "estremamente autobiografici". E così tra un verso e l'altro si susseguono nomi propri di persona, tante fotografie di ricordi passati, molte sigarette, vagoni di nostalgia, quanti treni presi e quanti in ritardo, tra Firenze e Roma.
Il singolo di debutto del cantautore indie pop di Pisa, prodotto da Fabrizio Pagni (THE GEØMETRA e tastierista per gli Zen Circus), è un pezzo che chiama a sé il cantato in coro, in un'auto con i finestrini aperti in estate, in riva al mare sulla sabbia di una spiaggia di fronte al più classico dei falò oppure altrettanto semplicemente sotto a un palco durante un concerto.
La canzone del giovane autore toscano, 27 anni, scorre come i paesaggi incantati dell'Italia oltre la finestra di una carrozza in movimento, oltre i binari, oltre le strade, oltre i pensieri.
Suona come una dolce ballata d'amore a distanza, con un graffio malinconico nella voce e tanto romanticismo in gola o comunque nel cuore.
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