"Portomorto", il nuovo brano del cantautore genovese Schiamazzi, si rivela una perla del cantautorato moderno che, pur guardando con ammirazione alla storia (De Andrè in primis), riesce a ritagliarsi uno spazio originale e profondamente contemporaneo. La canzone affronta con crudo realismo una delle crisi più comuni dei nostri tempi: la pressione sociale. Schiamazzi costruisce un dialogo tra due persone che, sebbene condividano le stesse paure, vivono queste ansie ciascuno per conto proprio, paralizzati dal timore di deludere aspettative indefinite.
L'intensità del brano risiede nella capacità di descrivere uno stato d'animo di blocco, di "punto morto" nella vita, dove entrambi i protagonisti non riescono a procedere lungo una strada che non sentono come propria. Questo sentimento di stagnazione si esprime attraverso il rincorrersi del tempo a passi di decenni, con la costante illusione di un futuro migliore che, nella loro percezione, sembra destinato a non arrivare mai. Schiamazzi evoca così un salto nel buio e nell'ansia psicosociale, un tema che avrebbe affascinato anche Erik Erikson.
Le influenze di Leonard Cohen si fanno sentire, soprattutto grazie all'accompagnamento vocale esotico di Mirna Kassis, che aggiunge una dimensione greco-mediterranea al brano, richiamando atmosfere malinconiche e profonde.
In conclusione, "Portomorto" è una testimonianza che in Italia una certa canzone d'autore è ancora possibile e vibrante. Schiamazzi dimostra che il cantautorato italiano può ancora affrontare temi universali con autenticità e innovazione, mantenendo viva una tradizione musicale che continua a parlare alle nuove generazioni.
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