C’è del noise e c’è dello stoner. Ma anche delle effervescenze di blues malato alla One Dimensional Man e tanto rock’n’roll sporco e violento in questo dischetto. E qualche spruzzata di Queens of The Stone Age. Ma è tutto scuro e cavernoso. Tagliente e infido. 6 canzoni che tracciano una linea di pensiero e stile incoraggiante, che sondano le possibilità e le capacità di questo giovane quartetto lombardo. Possibilità e qualità che ci sono. Il tour de force dei dieci minuti di “3 Years Hold” è intenso e grintoso, lento e inesorabile come un tuffo nel nero bollente degli Ufomammut, una spirale malata, satura e minacciosa di riff, suoni da oltretomba e distorsioni mentali. “Drop A Line” sa di Josh Homme e company ma deraglia in un finale che mette tutto in discussione. “I Didn’t Mean It…It’s a Crime” è un pugno in faccia grintoso e adrenalinico, degna chiosa di un disco che fa ben sperare per il futuro di questa band. Non a caso a registrare e rinvigorire il già roccioso sound del quartetto c’è Giulio Favero, uno che di rock’n’roll se ne intende. Quindi, se non s’era capito, un nome da tenere d’occhio, sia su un palco che in giro per la rete. In ascesa, direi.
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La recensione Fuck fuckVegas di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-06-01 00:00:00
COMMENTI (7)
perchè non sono al miami?
perchè c'è quasi solo "indie pop electro me l'avete fatto a fette"?
perchè c'è sempre qlcs che non va?
perchè?
perchè?
la risposta è BOH!
mi sarebbe piaciuto vedere qlc band rock in scaletta
:=
bravissimmi. punto.
e voi sempre a dire stronzate.
che palle
sopravvalutati dove? semmai sottovalutati...
cià
ma a me pare che di gruppi sopravvalutati ce ne siano altri e sicuramente loro no !!
bravi bravi esordio sudato è con grande stile
why?
secondo me veramente soppravalutati
In ascesa sì, sopratutto dal vivo, ogni concerto meglio di quello precedente.
Negli ultimi due anni sono cresciuti tantissimo e il disco lo conferma.
Complimenti ai Fuckvegas... grandissimo esordio!!!