Z V R Z ! trasforma le sere passate a riascoltare quell'ultimo vocale in una catarsi ultra contemporanea, mischiando il cantautorato indie all'alternative di stampo britpop
l’ultimovocale, il secondo singolo del cantautore torinese Daniele Zurzolo, in arte Z V R Z !, arriva nel bel mezzo di una torrida e ancora lunga estate. Sebbene il progetto artistico attuale conti solo due release, la storia musicale di Z V R Z ! è più che decennale: dopo aver imparato a suonare la chitarra e il basso da giovanissimo, nel 2014 fondò i THE BUSKERS STREET BAND, che rimasero attivi per otto anni, annoverando più di 400 concerti: un’esperienza sul campo rilevante, i cui echi arricchiscono i nuovi pezzi.
l’ultimovocale parla, appunto, dell’ultimo vocale, quello che ha sancito la fine di una relazione. Nel brano si susseguono una serie di constatazioni e di riflessioni sulla rottura: come è accaduta, quando poi ci si è rincontrati per sbaglio, quante volte ci si è fatti del male da soli riascoltando quell’ultimo messaggio la sera a casa. Tutto questo avviene sopra un sound uptempo, che invita a ballare e a muovere la testa. La malinconia dei testi cantata su sonorità allegre e danzanti non è certamente una novità, e anzi se ne trova traccia nei luoghi più disparati – da La ballata dell’amore cieco o della vanità, ai Joy Division, fino all’ultra-contemporanea I can do it with a broken heart di Taylor Swift. Tuttavia, questo meccanismo continua a funzionare alla perfezione, poiché risponde al bisogno di catarsi intrinseco nell’umano, offrendo la possibilità di metabolizzare le rotture cantando e ballando - che non risolverà niente, ma magari si riesce a lenire qualche ferita.
Il sound del brano contiene una serie di elementi interessanti, che derivano dall’esperienza di cui parlavo sopra: convivono batterie acustiche ed elettroniche, synth e basso elettrico, in un’atmosfera a metà tra il canonico indie italiano e un alternative che guarda al britpop. I meccanismi dell’indie sono rispettati anche nel testo, costruito con riferimenti geografici e scenografici puntuali – “i dischi dei New Trolls e io” / “ci siamo visti al Magnolia” / “la mia sveglia Frosinone di Calcutta” / “quei giorni a letto che non t’alzi mai con Mare Fuori su Rai Play”. Una narrazione all’interno della quale molti ascoltatori sapranno rivedersi con spaventosa precisione, e che dunque favorisce i moti di empatia.
l’ultimovocale, pur non essendo un brano particolarmente innovativo né dal punto del sound né da quello testuale, è una canzone che funziona e che lascia un piacevole ricordo. La capacità di Z V R Z ! di saper imbastire degli oggetti scenici così reali e la sua esperienza come musicista sono un valore aggiunto da sfruttare. E poi, c’è sempre bisogno di nuove catarsi, che parlino la lingua, e che siano ambientate nel medesimo universo, di chi le ascolta.
---
La recensione l'ultimovocale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-07-21 20:45:00
COMMENTI