Il passo dei PRIMOVERE verso il grande mare del pop, malinconico e sporcato di shoegaze
Inizia con un giro di accordi che ricorda alla lontana Aida di Rino Gaetano, ma poi prende un sentiero completamente diverso, toccando le sponde dei Coldplay - forse dei The National -, e sporcandole di atmosfere sognanti e compatte. Il nuovo singolo dei PRIMOVERE, Souvenirs, è un passo in avanti verso il grande mare del pop, quello più accattivante e mainstream, che non rinuncia alla giusta dose di ricercatezza di suoni, e che tiene sempre in giusta considerazione tutto ciò che di buono può essere ereditato dallo shoegaze.
Lo spirito di Matt Berninger aleggia in modo più leggero sul modo di cantare di Federico Norcia, e in parte questo è un bene, perché suona come il definitivo avviso che i PRIMOVERE si stanno separando dai loro padri stilistici, provando a navigare a vista verso altre sponde, più rischiose, ma altrettanto convincenti.
Basta prestare l'orecchio attentamente alle parole di Souvenirs, per rendersi conto che alle volte servono solo pochi versi mirati per rendere un pezzo degno di essere ricordato. "We’re souvenirs / From a French coast trip (...) covered in dust / in a sea of tears" sembra essere un paradigma, la guida per piccoli tristi fan del pop malinconico. In questo modo noi siamo disposti a farci portare dappertutto.
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La recensione Souvenirs di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-08-02 00:00:00
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