Troppo sole oggi per l’eletronica. Tastiere sottili si insinuano tra i giochi di luce di aprile, atmosfere morbide e scorrevoli si dilatano ascoltando gli Alba Caduca. Sonorità fredde e violette ispirate ai Depeche Mode si sposano con linee vocali tipicamente rockitaliche, energiche e di carattere, capaci di interpretare il momento con qualità. E brani delicatamente intensi (“Albaliquida”) si intrecciano con la durezza spessa tutto basso che porta a toni esplosivi (“NucleAral antrax”) e a giri ipnotici e tesi che ricordano la folle corsa di “Give me it” dei Cure (“Umanichino”). Indubbiamente variegati e mutevoli, gli Alba Caduca mescolano stili con disinvoltura e suonano bene, riuscendo comunque a tracciare un percorso omogeneo tra i pezzi e regalando determinazione. Seppure a tratti un po’ rigido e formale, questo lavoro gira bene. Anche con tanto sole.
---
La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-17 00:00:00
COMMENTI (4)
scusate il disturbo... volevo solo avvisare che i pezzi contenuti nel demo si possono ascoltare sul nostro sito albacaduca.it... magari a qualcuno interssa :)
grazie di cuore a moth e ad unga... ena
Band dal grosso potenziale artistico e dalle sonorità ricercate.
"Il punto di non ritorno" è un piccolo grande classico.
Un gran in bocca al lupo..
P.S. E poi dove la trovate una chittarrista così? :)
Michele