Cosa sarebbe successo se il Lucio Battisti di fine anni '70 - quello post-rottura artistica con Mogol - avesse deciso di andare a Manchester e assistere a un concerto dei Joy Division? Rapito dalla cavernosa voce di Ian Curtis e dagli ipnotici riff di chitarra e basso tessuti da Bernard Summer e Peter Hook avrebbe deciso anche lui di darsi al post-punk?
Sembra la premessa di una canzone deep-fake fatta con l'Intelligenza Artificiale e invece questa folle accoppiata si concretizza in Baciami nel sole, il nuovo singolo degli Ortensia, band formata nel 2007 ad Arzano, piccola cittadina a nord di Napoli, con alle spalle innumerevoli concerti in locali e seminterrati del capoluogo campano.
Un brano veloce, poco più lungo di due minuti, in cui la voce del cantate e chitarrista del gruppo Francesco Serao, che a tratti assomiglia (e non poco) a quella di Battisti, si fonde a un riff dal forte sapore post-punk, molto affine al giro di basso suonato da Peter Hook nell'intro di Disorder, uno dei primi pezzi pubblicati dai Joy Division.
Passando al lato lirico, il testo di Baciami nel sole presenta delle strofe decisamente meno misantropiche e crepuscolari di quelle scritte più di 40 anni fa da Ian Curtis. Il brano racconta in maniera introspettiva (ma abbastanza vaga da farci immedesimare chiunque) l'inesauribile bellezza di un amore nato e cresciuto sotto la luce di un caldo sole estivo.
Nonostante un livello di registrazione un po' casereccio ma coerente con "l'indipendenza assoluta" che li ha sempre contraddistinti, il nuovo singolo degli Ortensia è un pezzo che, nella sua scarsa raffinatezza, trova la sua chiave di volta. Un brano che, abbracciando il valore 100% punk del "Do It Yourself", prende le distanze da quell'omologata artificialità presente nella musica mainstream. Grezzi, coraggiosi, genuini e promossi a pieni voti.
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