Critica sociale che non scende a compromessi incontra attitudine a sperimentare attorno al cantautorato e alle strutture pop: tre menti creative allo Stato Brado, letteralmente, per sei canzoni da ascoltare con interesse e crescente attenzione
Alessio Vanni, Lorenzo Valdesalici e Lorenzo Marra sono le menti creative che animano Stato Brado; la più recente primavera ha assistito alla fioritura di "Canzoni contro la ragione", extended play licenziato per Terre Native/Ramaglie.
Sei brani a rimpolpare una tracklist caratterizzata, con forza e convinzione, dall'uso senza compromessi dell'elettronica, inquadrabile in un contesto fatto di riflessioni attorno la natura umana e il suo rapporto col presente, dove ogni istanza è accostata al prefisso "post" e si rifugge dal constatare una problematica reale: c'è sostanziale disinteresse nel rapporto con la natura. A metà fra grido d'allarme e vigorosa critica sociale, il cantautorato dello Stato Brado sperimenta con il pentagramma, dilatando le composizioni a distanze siderali dalla forma pop più convenzionale. Le tracce arrivano a toccare i sei minuti, creando un senso crescente di curiosità nel fruitore, scalpitante nell'attesa di scoprire cosa si cela dietro l'ennesima curva del versante strumentale. Libere fino a travalicare il perimetro dell'anarchia (ma in ogni caso dal respiro indipendente), in questo pugno di canzoni si apprezzano echi di Iosonouncane, con un approccio più spinto, il cui percorso giunge a ridiscutere ogni convenzione espressiva.
Dischi del genere meritano tempo, attenzione e le giuste conoscenze pregresse, perché non evadono nel tempo di un singolo ascolto; infatti, nonostante siano passati diversi mesi dalla data di pubblicazione, siamo ancora qui ad approfondire "Canzoni contro la ragione", una delle pubblicazioni discografiche più sensate dei tempi recenti.
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La recensione Canzoni contro la ragione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-11-21 10:41:18
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