Rock alternativo e mitologia greca. È questa la spina dorsale di Serifo, il nuovo singolo dei Pitwine, band originaria di Napoli. Il pezzo, che anticipa il prossimo album del quartetto campano, L'alba di Perseo, si discosta dalle sonorità rock anni '80 di Nudi Secoli, EP d'esordio del gruppo, per abbracciare quelle più crepuscolari del goth rock.
Come suggerito dal suo stesso titolo, il brano si ispira alla leggenda di Polidette, re della piccola isola di Serifo, nel Mar Egeo. Egli, nel tentativo di possedere Danae cercò di sbarazzarsi del figlio della principessa di Argo, l'eroe Perseo, chiedendogli la testa di Medusa, il mostro metà donna e metà serpente con il potere di pietrificare chiunque avesse incrociato il loro sguardo. Tornato dalla (quasi) impossibile impresa e scoperto il raggiro del crudele monarca, il semidio, tirò fuori dalla sua sacca magica il capo della gorgone, uccidendolo all'istante.
Una storia, quella narrata dai Pitwine nella loro nuova canzone, che si fa specchio della smania di potere, controllo e possesso nascosta negli angoli più oscuri dell'animo umano. Sentimenti e pulsioni che, nonostante il passaggio dei secoli, sono ancora oggi al centro di tanti, spiacevoli episodi di cronaca nera.
A livello musicale, Serifo è un brano che purtroppo non riesce a tenere il passo dell'intramontabile fascino del mito di Perseo. Le sue sonorità oscure e decadenti, a metà strada tra la dark wave e il rock gotico, risultano a tratti spompe, anche a causa di un cantato che non riesce a convincere al 100% unito a una qualità di registrazione un po' troppo "casereccia".
Non ci resta che attendere l'uscita de L'alba di Perseoper capire dove i nostri eroi andranno a parare con questo loro prossimo disco, pazienti come la povera Penelope per il ritorno del suo amato Ulisse.
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