Jazz rock e funk adrenalinico sulle piste dell'epica fantozziana
Tra i vari riferimenti cinematografici tirati in ballo da quando Calibro 35 ed epigoni hanno dato inizio ad una felice fase di rielaborazione del patrimonio delle colonne sonore italiane “di genere”, mancava forse quello alla saga di Fantozzi; forse meno avventurosa di western e poliziotteschi, ma certamente non meno calzante, oltre che per periodo storico, per iconicità e qualità del commento musicale.
Ci pensano a colmare la lacuna i Famiglia Cobram, che esordiscono con questo singolo, dal titolo ’Coppa Cobram’, richiamo diretto al Visconte Cobram, Direttrore Totale e Gran Mascalzon., e alla temibile corsa ciclistica obbligatoria omonima, che occupa uno dei segmenti più indimenticabili, tutto slapstick e psicosi aziendale del terzo episodio della saga del ragioner Fantozzi.
Questo primo singolo si muove, in realtà, su territori ben diversi da quelli percorsi dalle indimenticabili marcette dei primi film, avvicinandosi invece a quelli di un jazz-rock funkeggiante, ritmato e latino, con lo spirito di una produzione dei sopracitati Calibro, ma una tavolozza differente.
Nei quattro minuti circa del brano, troviamo un giro di piano ostinato e incalzante, con la giusta tensione agonistica da gara, che apre poi le danze per una serie di numeri chitarristici brillanti senza eccedere in virtuosismo, con un senso melodico che a momenti accosta la composizione ad una sorta di Black Magic Woman dei Santana in salsa italiana, con pochi elementi ma ben intrecciati.
Niente da eccepire se non che, quando la corsa si conclude, si rimane un po’ con una prevedibile bocca asciutta, perché brani di questo tipo si gustano meglio in buona compagnia, accompagnati ad una serie di altri spunti e scenari. Altri singoli a seguito di questa sorta di manifesto di presentazione, comunque, sono già in programma; non resta che riaggiornarsi dopo un ascolto più completo.
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La recensione Coppa Cobram di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-09-14 17:12:53
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