Fabrizio TavernelliResa incondizionata2024 - Rock

Resa incondizionataprecedenteprecedente

Fabrizio Tavernelli dichiara la sua resa incondizionata.

La resa è incondizionata. Totale. Irreversibile. Guerre, sensi di colpa, cappotti termici, salotti e salottini, indie italico: basta, per carità! C’è bisogno di una nuova resistenza, di parole da non prendere in prestito, di rabbia, di alieni non alienati ma nemmeno alienanti.
La rabbia: Fabrizio Tavernelli ne distribuisce a pacchi anche all’interno della sua ultima avventura discografica. Resa incondizionata è uno scrigno di canzoni nervose, impattanti, di chitarre roventi, di elettronica sporca e rumorosa. Ma anche di inaspettate dolcezze, di suoni di ispirazione orientale, di ballate, di improvvisazioni in salsa più o meno psichedelica, di trombe davisiane. Taver gioca, d’altronde ha sempre giocato, il che non gli impedisce di incazzarsi, di ironizzare su chi è costretto a raccogliere pomodori per campare o sui poveracci che si riempiono lo stomaco di ottimo pangasio.
Undici capitoli di un mondo allo sfascio, che non farà prigionieri. L’elettricità di Gigantismi è il preludio a una successione di undici canzoni poco rassicuranti, quasi blasfeme. Malinconiche a modo loro: “Probabilmente è il mio karma che mi riporta a quando ballavo sulle auto. Il problema è che non mi annoiavo, il problema è che mi divertivo”, recita il testo di Afa 2023 (un’autocitazione?). E sempre a proposito di voglia di giocare, Atetigira è un esempio di follia applicata, una scheggia di elettronica isterica, fuori controllo. Un po’ come la conclusiva In definitiva, nient’altro che un mix di sperimentalismo e avanguardia, un pastiche probabilmente frutto di una improvvisazione in studio.
Il rock e l’elettronica di Resa incondizionata vanno di pari passo: si alternano, si allineano, si comprimono, si scambiano un “cinque”, deviano, si ricompongono grazie alle energie sciorinate da una band in gran spolvero: Marco Santarello alla chitarra, Alessandro De Nito alle tastiere e al synth, Marco Tirelli al basso, Lorenzo Lusvardi alla batteria. Alla giostra, tra gli altri, partecipa anche Giorgio Canali, voce e armonica in Pomodori. Il che è tutto dire.

---
La recensione Resa incondizionata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-09-13 23:31:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autoreavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia