Eh si, non te l'aspettavi e ti sei fatto grande. Qualcuno potrebbe pure chiamarti adulto. Porca puttana, che vuoi-o-non-vuoi il tempo di cazzeggiare diventa sempre meno. E cambia la vibe (cioè la capacità di adeguarsi allo stato delle cose stando bene). E cresci. Gli Après La Classe tra un tour strapieno di date e dischi pochi-ma-buoni hanno superato l'adolescenza artistica e non hanno più i brufoli tipici dei ragazzetti strani. Se il passato fu prettamente ska, patchanka e storie simili piene di pippe da giovincelli, il presente è più confuso del tuo cervello dopo che hai tirato da un cilum per 5 secondi buttando giù tutto. Confusione positiva certo. Ma caotica. Del tipo che molto spesso non si capisce un cazzo. Fisarmoniche da festa dell'Unità e orientamenti esplicitamente pop. I Sud Sound System che suonano cover dei Litfiba. Per dire: se il titolo "Luna park" si riferisse alle ruote panoramiche di suoni salento-etnici e montagne russe di parole italo-francesi, allora avrebbe pure un senso. Difficile da comprendere, ma ragionevole. Se le dodici tracce di questo terzo disco degli Après La Classe fossero tutte come "La Luna Cadrà" sarebbe forse l'album della consacrazione. Del riconoscimento solenne e addio-gavetta. Tipo che l'anno prossimo sarebbero sul palco di Sanremo e poi "ciao caro underground dei miei coglioni, che non vedevo l'ora di svoltare!". Invece. Ancora no. E detto da uomo a uomo: molto meglio così. Avere una propria identità, seppur momentaneamente confusa, appaga. Vendersi il culo no.
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La recensione Luna Park di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-23 00:00:00
COMMENTI (7)
grande hombre!!
il semplice fatto che tanta gente ogni volta che scrivi faccia commenti (pro o contro non importa) significa che sei già cresciuto :D
bella rece!
E tu sei una porca, così siamo contenti entrambi
sei tu lo sfigato.
Sarà che l'ho letta da non fumato o che il mio animo artistico-critico non è sufficientemente sviluppato, ma io non ci ho capito niente nè della recensione, nè tanto meno del disco
questa penna irriverente,sensuale e immaginifica,che ho conosciuto per caso attraverso una delle sue recensioni più riuscite (indovinate)....,ha creato un'attenzione per la sua scrittura prima ancora che per la musica recensita..
Mi, sei un fuoriclasse,in un viaggio tutto tuo...
Evy
mi sembra molto più chiara di altre sue recensioni. e non ho fumato (ahimè).
... ma "cilum" si scrive proprio così?! mah...
grande michele!
:]
l ho letta dopo aver fumato e l ho capita. prima non ci capivo molto della recensione. questo si fa di brutto, è un grande. complimenti.
ps: del disco non ci frega nulla se leggiamo storie così fighe. :)