A testimonianza della tridimensionalità della cultura pop degli ultimi 30 anni e della profondità delle sue radici nelle biografie di millennials e Gen Z, che a volte sono in grado di superare di parecchie spanne i limiti che ci sarebbe aspettati, ‘Fry e Leela’ ci dimostra che la celebre coppia di Futurama, oggi, la possiamo trovare fuori dalla chiave satirica che caratterizzava il cartone di Groening, utilizzata come simbolo di un amore eterno, oltre il tempo e lo spazio, come quello condiviso dai due nell’ultima stagione della serie.
Cultura pop a parte, ‘Fry e Leela’ è il classico brano pop urban della metà anni ‘20: ambientazione elettronica, cassa dritta soft con accenti vagamente tropicale, vocalità soft-rap e ritornello con autotune. Il breve singolo ci mostra una discreta capacità di scrittura: un testo dagli obiettivi classici ma ben costruito, dotato di riferimenti intelligenti (per dire, Futurama ma anche una spruzzata di Montale), un ritornello con una melodia che è solo a un sottile intervallo melodico di distanza dall’essere il classico hook vincente, magari simile a tanti altri ma efficace. Stessa considerazione per il beat, assolutamente ordinario ma graziato da un atmosfere melanconica e accattivante nella strofa e da un ingresso gentile e ben appoggiato della sfumatura reggaeton sul ritornello.
C’è da dire che la prestazione del pugliese Dills non brilla per flow, si appoggia sul beat ma non lo cavalca sempre con precisione chirurgica; è un peccato perché, in realtà, ‘Fry e Leela’ non è certo un brano che ha bisogno di un MC agonistico, e forse risultati più quadrati si potrebbero ottenere facilmente con un po’ di lavoro di studio.
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