"Il problema è che le persone intelligenti sono piene di dubbi mentre le persone stupide sono piene di sicurezza". Questa frase, tra i più celebri aforismi di Charles Bukowski, potrebbe essere un onestissimo sunto di La Paura, il nuovo brano di Alfiero.
A una manciata di settimane di distanza da Avventura, il cantautore originario di Terracina ritorna con un pezzo che, discostandosi dai morbidi e folkeggianti panorami del suo singolo precedente, decide di abbracciare sonorità più elettriche e stralunate, vicine a un alternative rock in equilibrio su una fune tesa tra la new wave e il post-punk.
Atmosfere che risentono dell'eco di band come Bluvertigo, Afterhours e Diaframma, intrise di chitarre distorte e riverberate su solidi e ipnotici giri di basso e batteria, nelle quali Alfiero decanta gli scrupoli e le paure che ci assalgono quando le tante responsabilità che la vita ci pone davanti iniziano a essere sempre maggiori.
Ho paura di perdermi la fine
Mandarmi a letto nel pieno di un giorno di sole
Nel silenzio delle 3 di notte
di un’estate in pieno centro
Canta il musicista laziale nel suo nuovo singolo. La Paura è un pezzo di ottimo rock cantautorale, dinamico e tutt'altro che banale, capace di guardare di dritto in faccia a quelle sonorità alternative di fine anni '80 e inizio anni '90 che sicuramente faranno piacere agli appassionati di musica italiana non più di primo pelo.
Un brano in grado di dimostrare come i timori che proviamo durante il nostro percorso di vita non siano un sintomo di debolezza ma il modo migliore per essere all’altezza delle situazioni più complesse che ci si parano davanti. Perché, in fondo, il dubbio è uno dei tanti sinonimi dell’intelligenza.
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