Come un'iniezione di indolenza bolognese, ricca di nutrienti quali "metafore azzeccate", "suoni gentili" e una buona dose di stati d'animo raccontati secondo il giusto manuale dell'it-pop, ecco il nuovo singolo di Gigi SOL, Da Marte, fresco di uscita, e pronto a rimpolpare le fila di un genere che non si arrende alla vecchiaia prematura.
Quello che davvero funziona del brano del cantautore emiliano è la sicurezza con cui tutto è scritto, suonato e impacchettato per il crudele mercato musicale, l'attenzione in ogni cucitura di quello che a tutti gli effetti è un vestito di gala, quello delle occasioni migliori.
Ed ecco che in questo modo tutte le soluzioni stilistiche già sentite non fanno storcere il naso, ma si inseriscono nel grande commentario dell'it-pop, come se ogni verso di Da Marte avesse una sua personale nota a margine, un rimando all'operato di qualche cantautore che ha fatto le proprie fortune tra il 2016 e il 2018. Con una sottile ironia, un senso di inadeguatezza nei confronti dell'età adulta, cantando la voglia di essere un po' più liberi di quello che si è Gigi SOL porta a casa un buon pezzo, preludio di una penna che ci auguriamo di veder sbocciare del tutto.
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