Un'atmosfera tra il glam e il noir e una voce che intreccia fili di seta rossa nell'aria introducono la scena di una relazione tossica. I vocalizzi disegnano pensieri nello spazio libero e la batteria dà il tempo ai ricordi, mentre un'affascinante nuvola dolceamara aleggia tutt'intorno insieme a uno strano senso di colpa dal sapore sbagliato.
Ci vorrebbe un bravo Mago alle volte per rimettere a posto le cose, per far rimarginare le ferite in un baleno e per riportare l'ordine iniziale in una confusione finale piena di nebbia, pianto, sigarette, caffè e chiamate inattese.
Il progetto dei Caronda nasce a Catania ormai cinque anni fa dall'idea di Giulia Licciardello, brava cantante e interprete allora fresca dell'esperienza da poco vissuta a X Factor, e di Francesco Trimboli, chitarrista e compositore. Il trio è stato quindi completato dalla batteria e dalle percussioni di Sasha Santonocito.
La band siciliana ha così creato un sound e un immaginario personali e originali. Questo secondo singolo coniuga il cantautorato di una bella penna femminile, una ricerca artistica raffinata e profonda, il gusto ricercato di uno stile retrò, oltre a mescolare uno sfondo pop alle peculiarità indie e al graffio rock con sfumature blues, senza mai lasciare da parte la voglia di sperimentare.
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