"Non mi sopporto più", il brano di apertura del nuovo album di Dette, segna un capitolo importante per l’artista casertano. Dopo una serie di singoli lanciati con successo durante l’estate, Dette ritorna con una traccia che amalgama alla perfezione l’universo it-pop contemporaneo con sfumature nostalgiche che richiamano l’emopop dei primi anni 2000.
Il brano è caratterizzato da un testo crudo e sincero, accompagnato da una melodia avvolgente e un ritornello che funziona alla perfezione. L'atteggiamento autocritico del brano, che viaggia sul motto costante del "I Hate Myself", evoca un immaginario consolidato sia sulla scena italiana che su quella internazionale nell'epoca d'oro dell'emo da hit parade.
Il pezzo funziona, è orecchiabilissimo, rimane in testa al primo ascolto e si lascia cantare alla grande, grazie al tipico approccio finto-allegrone un po' loser che alla fine vince sempre.
"Non mi sopporto più" è un pezzo che riflette la capacità di Dette di navigare tra passato e presente, creando un brano che si posiziona perfettamente nel panorama musicale odierno. Che il genere stia tornando prepotentemente alla ribalta non è più una sorpresa, pur mancando ancora di un coinvolgimento globale e costante. Sarà questa la volta buona?
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