Un pezzo funk-fusion "a mano armata", che non sfigurerebbe nella soundtrack di un film di Umberto Lenzi
Nuova musica per i Famiglia Cobram, quartetto dal fantozziano moniker originario di Lodi, composto da Paolo Apollo Negri (tastiere), Edoardo Giovanelli (basso), Giacomo Cattaneo (chitarra) e Daniele Vacchini (batteria). A poche settimane di distanza da Wheelbarrow, la band lombarda ritorna con Ué my friend, il suo nuovo singolo.
Un pezzo dal titolo anglo-partenopeo che sembra uscito dalla colonna sonora di un apocrifo film poliziottesco italiano degli anni '70, grazie al suo equilibrato ma efficace mix tra funk, rock e jazz.
Il risultato sono cinque minuti abbondanti durante i quali i nostri quattro commissari lodigiani, coordinati dalla centrale operativa che ha sede tra le pelli e i piatti della batteria di Vacchini, fanno irruzione nei nostri padiglioni auricolari con gustose linee di basso, tracotanti bordate di organo Hammond e riff chitarre slappate al punto giusto, capaci di correre veloci come una gazzella dei carabinieri con le sirene spiegate.
Un po' Calibro 35, un po' Milano odia: la polizia non può sparare, i Famiglia Cobram ci regalano un solidissimo pezzo di fusion-funk strumentale capace di far muovere a tempo anche la testa dell'ascoltatore più impassibile. Suoni che non vediamo l'ora di ammirare in un eventuale contesto live, muniti di trench anni '70, Ray-Ban Aviator, pantaloni a zampa e baffi a manubrio da tombeur de femmes.
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La recensione Ué my friend di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-10-30 00:14:59
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