Per essere fratelli non serve per forza avere lo stesso sangue. A volte "basta" una connessione profonda tra due anime affini: persone capaci di starci vicino, sorridendo e piangendo con noi rispettivamente nei momenti di gioia e tristezza. Sempre e comunque insieme, anche se si è lontani fisicamente. È questo il concetto attorno al quale ruota Brothers, il nuovo singolo di JayWolf, al secolo Simone Fesani.
A pochissimi mesi di distanza da We'll Die In The Wild, il cantante originario di Forlì ritorna nelle agresti praterie degli Stati Uniti (o nel suo caso dell'Emilia-Romagna) con un pezzo in pieno stile country rock. Stanze musicali occupate dalla voce calda e roca al punto giusto di JayWolf capaci di mescolarsi a ritmati strumming di chitarra western e agrodolci pizzicate di banjo.
Su questa ensemble di strumenti squisitamente acustici, l'artista forlivese canta del dolore che si mescola agli amorevoli ricordi di un amico venuto a mancare. Una lettera aperta, intrisa tanto di gratitudine quanto di malinconia, nella quale Fesani racconta la difficile consapevolezza della perdita di un "fratello spirituale" ma anche la fortuna di aver condiviso con lui un importante pezzo della propria strada.
Oh my brother, where have you gone?
Oh, my brother, where the hell have you gone?
I'm sitting here in your garden
I'm sitting here waiting for your soul
Canta JayWolf nel suo ultimo singolo. Brothers è un pezzo che, con estrema e orecchiabile semplicità affronta una delle situazioni più difficili nella quali ci si possa trovare.
Sensazioni e sentimenti dilanianti, che solo chi è andato incontro alla perdita di una persona veramente cara è in grado di comprendere appieno. Un dolore che, almeno JayWolf, è riuscito parzialmente a lenire grazie alla sua passione verso quella meravigliosa parola di sei lettere, che risponde al nome di musica.
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