The Magicake
BotoXXX 2006 - Elettronica, Electroclash

BotoXXX

Se riuscirete a sopportare la prima traccia e la sua idiozia colossale, entrerete nella magic-toilette di un fetish disco club, molto fashion, molto fluo, molto latex, molto synth; atmosfere Brazilian Girls e arredi Canzian, macchiati di effimero e odoranti di Motel (Connection), ma decisamente più pervert. E di certo la compagnia non mancherà: corpi ovunque e sesso ovunque; “Eyes wide shut” in una discoteca XXX di Amsterdam (dam-dam!), in un futuro prossimo e cyborg, decadente e plastic. La musica è di quelle che già non vedi l'ora di essere tutto fatto, per non aver più remore a ballarla e a immergerti nella dance-bolgia truccata, aderente e sudata, che puzza di figa e di cazzo. Strobo-light. I testi sono di quelli che già non vedi l’ora di fuggire dalla dance-bolgia di prima, per andartene a scopare, nella suddetta toilette, con la porno moretta sculettante che ti balla davanti da un po' e che sembra uscita da un giappo-manga VM18 o da un “Luminal” della Santacroce che si è fatto carne. «Hey Boy Gorge, mi sa che hai sbagliato bagno! - ma qui non ci fa caso mai nessuno e la moretta che si è appena fatta fottere, ora vomita nella tazza: che trash. Maschio o femmina? Fammi vedere? Femmina? Ok. Vieni un po’ qua che ti faccio ascoltare “BotoXXX”, così mi fai un pompino, e casomai ne riparliamo…»
Insomma, questo disco a me piace. È caldo, sporco e tamarro tanto, così tanto che acquista una grazia tutta sua, proibita e invitante; electroclash carnale da ascoltare e ballare solo con le tasche piene di condom (il rischio unsafe sex è altissimo…).

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