Dadamatto Ti tolgo la vita 2007 - Rock, Punk, Indie

Ti tolgo la vita precedente precedente

Dadamatto irriverente trio di Ancona affiliato di Marinaio Gaio conquista su territorio nazionale Bloody Sound Records, Sweet Teddy Records e Eaten by Squirrels. Per la produzione di “Ti tolgo la vita”, a cura di Mattia Coletti. Cosa ha attratto tante risorse? -Ironicamente si può ipotizzare- Tutta la roba che Dadamatto mette in questo primo album. Che ha una voce ma non ha un genere. Dodici tracce di cui la prima e l’ultima sorpassano insieme i 20 minuti, e sono dei temi per lo più strumentali, in cui si mescolano rock punk stoner post rock voci confusionate brevi frammenti. Le altre sono belle canzoni rock dalle cupezze grunge o dagli accenti beatlesiani d’ultima matrice. Rese più inafferrabili da arrangiamenti e strumenti per niente convenzionali rispetto a ciò che i tre musicisti suonano, impolverati di non sense. Saliamo su ascensori far fisa, poi dritti in vortici fisarmonica e bus punk e stoner. Il tutto lungo le frequenze di melodie, o voci smemo-twee, assillanti, assennate, urlanti. Ma anche frangenti orrorifici e d’ipnotica inquietudine. In ultima analisi lo sistemerei tra TARM e Morkobot, ma è solo per capirsi. In realtà qualcosa non quadra. Forse Dadamatto non vuole proprio essere quadrato.

Tanto materiale da poter sviluppare forse tre singoli cd, con un'unica voce ma generi diversi. Un cd musicalmente eterogeneo rischia di risultare informe, di mancare di riconoscibilità. Ma che poi la caratteristica del trio sia proprio questa meccanica elettronica, di fondere samples di rock post rock post punk 'n roll grunge stoner acustico, è questione d'opinione. L'ultima parola al pubblico. Resta un album pieno di buoni presentimenti. La maledizione che colpirà il cuore dei rockers, un aggancio interno piuttosto imprescindibile, è la tenacia di un ritmo sempre acceso, goliardia punkereccia, o grossa festosità folk-rock. Pestano e serve sempre, specie se fatto con giudizio e avvalorato da toni all’altezza.

Sono dotati di avvincente sensibilità artistica e soprattutto voglia di esplodere. Faccia tosta tanta come l'esperienza di un qualche dramma, quello del mondo attuale, a cui reagiscono proponendosi forse come segnali "Videodrome" che provocano una nuova crescita –buona?- del cervello umano. Che il cd sia d'impatto non ci sono dubbi. Che sia un pò matto e spassoso, neanche. Che sia un buon lavoro nemmeno. Ma non ha disarmato le aspettative più nascoste, che perciò rimarranno fino alla prossima dada uscita (in cui ripongo grande fiducia).

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La recensione Ti tolgo la vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-06 00:00:00

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