Un disco genuino e polveroso, una piccola perla di cantautorato punk-lo fi.
The Wasted Years è un piccolo gioiello musicale firmato da The End Of June, il progetto solista del cantautore napoletano Mario Vitale, ora trapiantato a Milano. Il disco, composto da nove brani, incarna un'anima punk-folk dal sapore vintage e lo-fi che ci trasporta in un universo musicale sospeso tra gli anni '70 e '80, con incursioni nelle sonorità britanniche degli anni '90.
Vitale indossa con maestria i panni del crooner, evocando con la sua voce i fantasmi di Joe Strummer, Ian Dury, Shane MacGowan. Ogni traccia sembra un frammento di un’epoca in cui la musica raccontava storie crude e autentiche, intrise di poesia e ribellione.
Tra i brani spiccano la brillante "To The Moon" e la punk ballad "Andalucia" (i più affezionati non potranno non pensare alla leggendaria "Spanish Bombs" dei Clash). Non meno affascinante è "Eight Storey Building", un pezzo che trasuda malinconia e richiama certe atmosfere di Lou Reed . Ogni nota e ogni verso sembrano uscire da una soffitta polverosa, dove i ricordi si mescolano con un’urgenza espressiva contemporanea.
The Wasted Years è un lavoro che non solo omaggia il passato, ma lo reinterpreta con autenticità e passione, offrendo una colonna sonora perfetta per chi cerca emozioni genuine e una fuga musicale verso tempi apparentemente lontani, ma mai così vicini al cuore.
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La recensione The wasted years di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-12-01 10:16:26
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