È assurdo fare le pulci a certe band, accusandole di essere derivative. In linea di massima, a meno che non si rasenti il plagio stilistico, non esiste alcun gruppo “originale”. Fatta questa premessa, bisogna dire che gli Hermitage fanno post rock come lo farebbero i Godspeed You! Black Emperor. Magniloquente ed epico al punto giusto. Ma il problema non è la mancanza di originalità, quanto la mancanza di melodie belle. Le canzoni sono formalmente perfette. In un caso (“Next 5 Km”) riescono pure a smarcarsi – e bene – dai paragoni più ingombranti. Ma per le emozioni, quelle vere, l’appuntamento è rimandato alla prossima occasione.
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La recensione As in Open Space di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-19 00:00:00
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