Una disco, in bilico tra musica classica e jazz, che cerca di trasformare in melodia i bizzarri calembour narrativi di Italo Calvino
Una sfaccettata suite, capace di rendere un degno omaggio a uno dei più grandi autori italiani del secolo scorso. È questa la pietra d'angolo sulla quale poggia La scala capovolta, il nuovo disco di Enrico Brion, musicista nato tra i canali e le calle di Venezia, attivo sin dalla fine degli anni '90 nel circuito jazzistico italiano.
Diciotto tracce per quasi un'ora di ascolto, durante le quali l'artista veneto dipinge una serie di bizzarri paesaggi sonori che cercano di trasportare sulle sette righe del pentagramma l'altrettanto eccentrica narrazione presente ne Le Cosmicomiche, la celebre e visionaria raccolta di racconti scritta negli anni '60 da Italo Calvino.
Un ambizioso obiettivo che Brion ha deciso di compiere assieme all'AstroCo(s)micOrk, un progetto musicale composto da una piccola orchestra di dieci elementi alla quale, durante la registrazione de La scala capovolta, si sono aggiunti alcuni ospiti solisti.
Il disco, proprio come le favole a metà strada tra scienza e fantasia raccontate dal vecchio Qfwfq, il narratore nonché protagonista del libro di Calvino, divaga e si destreggia attraverso stralunati intrecci in grado di abbracciare la musica classica (Il buio e la farfalla) e il jazz da bing band degli anni '30 (I dinosauri!), ma anche timidi rimandi alla chanson française (Era solo il principio) e al soft swing (A lei perduta).
Un piccolo universo armonico, dove stelle, pianeti e satelliti vengono sostituiti da archi, ottoni e fiati in un continuo gioco di contrasti tra entropia e sintropia. Questa curiosa natura ambivalente rimane per 53 minuti in equilibrio dinamico tra intermezzi quasi rumoristici, vicini alla musica aleatoria di Stockhausen, e incantevoli melodie, che sembrano prese dalla colonna sonora di un classico film hollywoodiano degli anni '50.
La scala capovolta, c'è da dire, è tutto fuorché un ascolto immediato che, se non si ha avuto modo di leggere almeno una volta nella vita Le Cosmicomiche di Calvino, viene apprezzato solo in parte. Bizzarro, immaginifico e intellettualmente stimolante, questo disco è degno di essere portato in scena nel maggior numero possibile di teatri italiani, magari con un supporto video che aiuti ad accompagnare gli spettatori all'interno del viaggio interstellare partorito dalla mente dello scrittore ligure e tradotto in musica da Enrico Brion.
Un lavoro in grado di farci ascoltare la perpetua e infinita staffetta tra ordine e caos capace di animare le misteriose forze che da sempre regolano i principi del nostro universo.
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La recensione La scala capovolta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-12-11 12:10:58
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