Matteo Tambussi Musica Marziale 2024 - Rock, New-Wave

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Dieci brani di rock alternativo, scritti e suonati da un artista che fa musica "per il semplice gusto di farla"

Stritolati tra le sempre più avide logiche del mercato discografico e la pretesa da parte del pubblico di "lanciare messaggi" più o meno politicizzati all'interno dei loro testi, gli artisti che decidono di scrivere canzoni "per il semplice gusto di farle" sembrano essere ormai una specie in via d'estinzione. Uno dei pochi esemplari in grado ancora oggi di sfuggire da questa duplice morsa è sicuramente Matteo Tambussi, musicista attivo da oltre 20 anni nel circuito underground di Torino che ha chiuso in zona Cesarini il suo 2024 con Musica Marziale, il suo settimo disco.

Distribuito attraverso iMusician e anticipato dai singoli Burnout Cioccolato Fondente, il nuovo album del cantante nato e cresciuto all'ombra dei Murazzi e della Grande Madre, si avvale di una decina di tracce composte senza uno scopo preciso, che ruotano in moto perpetuo attorno alla galassia del rock alternativo.

Niente messaggi da veicolare, ma solo musica in grado di toccare una vasta pletora di generi e influenze: dalla new wave a là Bluvertigo (La Pasta) al synthpop di depechemodiana memoria (Gli Orchi), passando per distesi intermezzi di rock elettronico (Tanta Paura) e velleità vicine al beat e al progressive (Multiplayer).

Un insieme di stanze sonore assemblate in studio di registrazione da Livio Magni e abitate da testi caratterizzati da una lunga serie di suggestioni, "idee e forme captate nell’etere negli ultimi due anni" che, unite insieme, formano un collage lirico abbastanza vago da farci immedesimare chiunque.

L'unica pecca presente in Musica Marziale sono le parti cantate, che escono a tratti dal mix in maniera troppo asciutta e slegata rispetto alle strumentali. Una migliore amalgazione tra la voce di Tambussi e le chitarre, i synth e le drum machine avrebbe sicuramente giovato al (comunque suggestivo) pathos presente nei brani di questo suo ultimo disco. 

Dettagli tecnici a parte, Musica Marziale rimane comunque un ascolto tutto sommato piacevole, che grazie al suo essere così super partes rispetto alle logiche dell'attuale mercato discografico, sa distinguersi dai (troppi) brani e album fatti da artisti che cercano erroneamente di seguire la moda musicale del momento.  

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La recensione Musica Marziale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-03 21:24:02

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