intensità pura tra fragilità e furia sonora.
Con Persefone, i Before Bacon Burns affinano il loro linguaggio sonoro e lirico, confermandosi una realtà affascinante del panorama indipendente italiano. Sette brani essenziali, una durata complessiva che sfiora appena la mezz’ora, eppure l’album è un concentrato di intensità che attinge con naturalezza tanto dal rock alternativo quanto dal pop anni ’90, con un’attitudine quasi punk.
La band costruisce un sound nervoso e stratificato, in cui la sezione ritmica si muove con precisione chirurgica, mentre le chitarre oscillano tra momenti di tensione e aperture melodiche. Il basso, in particolare, si fa protagonista in più di un episodio, con linee che richiamano il miglior post-punk inglese, contribuendo a dare ai brani una spinta ipnotica e malinconica.
Se la scrittura si mantiene scarna ed essenziale, è la voce di Eleonora Podda a dare profondità emotiva al disco: delicata e potente al tempo stesso, è capace di attraversare territori sonori diversissimi con una naturalezza disarmante. In "Sottrarsi al tempo", la sua interpretazione sospesa sembra quasi voler trattenere il respiro prima dell’esplosione del ritornello, mentre in "Bestie" si fa rabbiosa e incalzante, su un tappeto di chitarre affilate. "17 Settembre" è un piccolo capolavoro di tensione e nostalgia, mentre la title track, "Persefone", con il suo basso pulsante e un testo evocativo, si candida a essere uno dei momenti più riusciti dell’album.
In un’epoca in cui il rock indipendente italiano sembra spesso alla ricerca di compromessi, i Before Bacon Burns mantengono la loro urgenza espressiva intatta, evitando sovrastrutture e scegliendo la via dell’impatto immediato. Persefone è un disco che non spreca nemmeno un secondo, e proprio per questo colpisce con una forza rara.
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La recensione Persefone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-03-09 09:30:50
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