Una fresca, scanzonata (e riuscitissima) "operazione nostalgia" verso l'hip-hop nostrano degli anni '90
BARRE è il laconico (ma esaustivo) titolo dell'EP d'esordio dei Saul Project, band nata in un bar di Lucca nell'agosto del 2022 dall'incontro tra i musicisti Matteo Muzzarelli (voce), Filippo Brandani (chitarra), Luca Lencioni (tromba), Simone Simonetti (basso), Camilla Marassà (cori/voce) e Nicola Bertolozzi (batteria).
Sei tracce completamente autoprodotte, nelle quali il sestetto toscano mette in mostra la sua indubbia passione per la "vecchia scena" dell'hip-hop nostrano. Una serie di basi strumentali rigorosamente analogiche, fatte di solidi intrecci e fugaci momenti solistici tra i vari membri del gruppo, sulle quali viene organicamente stesa una lunga serie di stofe dal forte retrogusto old school.
Il risultato è un mix di atmosfere urban che, riverberandosi in generi come il reggae e il funk, evocano all'interno dei nostri padiglioni auricolari la musica di artisti sia italiani (99 Posse, Casino Royale e il Neffa back in the days) che di caratura internazionale (Red Hot Chili Peppers, Jurassic 5, ecc.).
Attitudini sonore fortemente indirizzate verso il crossover, alla quali vengono affiancate barre, incastri e linee vocali che affondano le proprie radici nel rap degli anni '90, in bilico tra personal storytelling (Saul Project), ironia (Funky Bongo) e tematiche decisamente più conscious (Olio sui Rapini).
Punta di diamante di questo EP è sicuramente Squinzio, la seconda traccia dell'album, in cui il gruppo lucchese appaia alla funkeggiante base strumentale à la War una serie di skit e citazioni a classici come Papa's Got A Brand New Bag di James Brown e Sound of da Police di KRS-One. Il tutto condito da punchline softcore che in alcuni passaggi non possono non far spuntare qualche sorrisetto malizioso a chi le ascolta.
BARRE è un EP di indubbia qualità che, compiendo un salto indietro nel tempo rispetto all'immaginario che anima l'hip-hop contemporaneo, suona paradossalmente fresco e originale. Un'operazione nostalgia davvero ben riuscita, anche a livello tecnico (missaggio, mastering, ecc.), resa ancora più degna di nota dalla vocazione genuinamente DIY (Do It Yourelf) che ha animato i Saul Project durante la creazione di questo loro esordio discografico. Attitudine che siamo assai curiosi di osservare e sentire in un futuro ed eventuale contesto live.
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La recensione BARRE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-02-22 11:40:13
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