Uno degli aspetti più deleteri di certe telecronache calcistiche trasmesse da Sky è rappresentato dai commenti dell’ex-stella Josè Altafini, il quale, tra un “pagina 20 del manuale del calcio, amisci” e l’altro (fra un po’ anche in caso di rimesse laterali ben fatte), ci sfinisce con regolarità più che settimanale.
Qui siamo di fronte a un altro manuale, quello dell’hard-rock più classico, studiato e applicato con fin troppa diligenza dai laziali Big Ones, dei quali va sottolineato che se il nome ricorda gli Aerosmith di Steve Tyler, le canzoni non sono certo da meno.
A onor del vero niente di irresistibile o particolarmente brillante, ma il gruppo romano dimostra comunque di aver appreso la lezione. Due brani aggressivi, “Free man” e “Don’t give up”, dotati di tanto efficaci quanto canonici riff nonché sorretti dalla voce convincente di Renzo Tellarico (ma qui Axl Rose docet) e, a chiusura del demo, una ballata perfettamente aderente allo stile delineato, dal titolo “We don’t cry twice”.
Tutto secondo le regole di un codice affermato, come per degli scolaretti un po’ secchioni la cui “pagella” parla di un disco ben suonato e registrato nonostante il cordone ombelicale resti intatto, facendo in alcuni momenti (vedi foto di copertina) gridare quasi al plagio.
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La recensione Demo 2007 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-19 00:00:00
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