Frigidaire tango
The Freezer Box (The Complete 1980-1985) 2007 -

The Freezer Box (The Complete 1980-1985)

C’è una leggenda da cui partire per spiegare chi sono stati i Frigidaire Tango. E una data: il tre dicembre 1982. Il luogo, il Manila Disco Club di Firenze. Si dice che al concerto della cazzutissima band di Bassano del Grappa, ci fossero Piero Pelù, Ghigo Renzulli e Federico Fiumani. In prima fila. A bocca aperta. Litfiba e Diaframma avevano pubblicato da pochi mesi i loro esordi discografici. E pure, due delle band che han fatto gli 80 italiani erano a bocca aperta di fronte ai Frigidaire Tango. Pare che la scena si sia ripetuta il 17 febbraio 83, quando i bassanesi tornarono a Firenze, stavolta di spalla ai The Sound, una delle più grandi e sfortunate band new-wave inglesi. Solo che stavolta tra il pubblico, a bocca aperta, c’erano i Virgin Prunes.

Era ora che arrivasse questo “The Freezer Box”, per restituire alla memoria collettiva l’epopea dei Frigidaire Tango, una delle band partorite dal fertile Nord Est, che raccolse idealmente la bandiera innalzata dal Great Complotto di Pordenone e da Miss Xox per spargere il verbo new wave in Italia. E c’era un sottile filo che univa (e unisce) Pordenone e Bassano, Miss Xox e Carlo Casale: le vicine basi Nato (Aviano e Vicenza), che proiettavano oltre l’Italia, con la musica che arrivava da lì, e i viaggi a Londra. Per conquistarla. Ma i Frigidaire Tango avevano la sfortuna di abitare in provincia. E abitare nel Nordest, negli 80, era davvero una cosa pesa. Pesissima, come si diceva allora. Se avessero abitato a Firenze o Milano, tutti saremmo qui a sapere chi sono stati, i Frigidaire Tango. E invece. Invece. Splendido cofanetto, “The Freezer Box” raccoglie “The cock”, l’esordio dell’81 che abbagliò l’Italia new wave d’allora; “Music for Us”, il secondo disco dell’85 mai pubblicato che conteneva l’ep “Russian Dolls”, cui in Germania la stampa specializzata dedicò pagine intere; e l’inedito “Live in Barcelona 85”. Già, perché, allora come ora, le band veramente fighe avevano più riscontro all’estero che in Italia. Poco da dire: si tratta di dischi anni 80, certo. Non cercateci novità. Ma questa non è una mera operazione archeologica. Mostra un gruppo in linea con quello che accadeva in Europa, cosa rarissima per l’Italia. “The Cock”, 1981, palesa le sue influenze di Joy Division (la cui avventura era finita tragicamente il 18 maggio 1980), Bowie “berlinese”, Roxy Music, che proprio quell’anno tornavano alla grande. “Music for us” e “Live in Barcelona 1985” esibiscono invece maggiori dosi di muscolare funky ora new romantic ora memore dei Rip, Rig & Panic. La figura peggiore la fanno i suoni di tastiera, impietosamente invecchiati. Ma c’è una sorprendente manciata di belle canzoni. Due a caso: “Blue & Pink”, che sembra uscita dritta dritta dalla penna di Brian Ferry e Brian Eno; “The Presage”, che potrebbe quasi essere uscita ieri, con la sua cupa elettronica. Se pensate a quanto è inascoltabile oggi “Desaparecido” dei Litfiba, 1985, che ancora correva dietro ai suoni del 1978, retrò appena nato, i Frigidaire Tango ne escono come titani di cui si è persa la memoria. Rimediatevi.

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