Energia viscerale, sonorità sporche, nostalgia anni '90.
Con Floating, gli Our Garden Machine aggiungono un’altra gemma alla loro già intrigante produzione. Provenienti dalla provincia di Terni, questa band dal cuore punk-rock sembra aver distillato l’essenza degli anni ’90, restituendola in un brano che pulsa di energia viscerale e intelligenza emotiva. Il pezzo è un flusso sonoro tumultuoso, una tempesta di sonorità sporche e rabbiose che si intrecciano con una nostalgia tagliente, capace di colpire tanto il cuore quanto i timpani.
Fin dalle prime battute, Floating si presenta come un omaggio non dichiarato a giganti della scena underground come i Fugazi e i Sonic Youth, con chitarre che sembrano affilate come lame e un basso che pulsa come un cuore al galoppo. Le influenze spaziano però anche verso territori meno battuti, evocando il caos controllato e l’anima inquieta dei Sebadoh.
La produzione, volutamente ruvida, trasforma ogni nota in una scheggia sonora che graffia e punge, rifiutando ogni compromesso con le mode contemporanee. Questa scelta stilistica non è solo un omaggio al DIY degli anni d’oro, ma un manifesto estetico che li allinea alla tradizione.
Floating è rabbia, poesia e schiettezza, ed è la prova che il punk-rock, nel 2025, è ancora vivo e capace di parlare con una voce propria.
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La recensione Floating di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-11 08:18:43
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