Per buona sorte i Mamasita a volte non cantano in italiano, ma in inglese, e si riesce a dar meno peso a quello che dicono. Per buona sorte, nostra e loro. Ma succede di rado ed è per questo che qui non si può sorvolare troppo sui testi (come il più delle volte succede – a me spessissimo… - con le liriche patwa from Kingston e dintorni: «Ma si, la musica spinge di brutto e chissenefrega di cosa dicono! Balliamo, dai!»). Ecco il fatto: come un prodotto diventa un disco = come un disco viene prodotto. Et voilà. Rastafari-pop solecuoreamore impegnato in banali e trite denunce sociali/terzomondiste (le prime che vi vengono in mente, a caso) con la forza di un quotidiano scandalistico dell'altro ieri. Una fiera fusion di love, peace e luoghi comuni, che fanno rabbrividire. Il tutto pesato e pensato per essere molto easy listening; così easy che ad ascoltarlo viene voglia di votare a destra. E non di riascoltarsi "Clandestino" di Manu Chao o di andare a un live in levare, a una danza, o al Sunsplash con la tenda, sognando la Giamaica. Non diverte neanche. È una produzione carica di fiati (due trombe, un trombone e un sax), ma povera di fiato. È latin-reggae-ska leggero leggero, completamente fuori contesto e fuori tempo massimo. Così. E la buona tecnica musicale dei singoli non riesce a creare un magma denso e caldo che giustifichi l'operazione, asettica e chirurgica, da cui sembra essere nato questo cd.
Ai Mamasita servirebbe un'improvvisa epifania di stile, consciousness e badness, non certo gechi colorati, rastini tirabaci, cornicette, occhiaie e cannoni disegnati sulle foto del gruppo all'interno della Smemo-copertina. È una questione di credibilità. E per dei bianchi (e italiani) che dicono, tra le altre, di fare reggae (ok, è mezcla, però…), la credibilità è tutto. Ma bisogna guadagnarsela, con o senza epiphany, con o senza dredlock, con o senza Jah. Perché a sfumacchiare ganja son (giustamente) capaci tutti, come pure a parlare a vanvera e a ballare just for fun. È, o dovrebbe essere, un diritto di tutti. Come il fare musica. Ma se si comincia a invocare Jah cambiano un po' le cose, e le responsabilità che ne derivano (come pure le aspettative di chi ascolta).
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La recensione Per buona sorte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-04-26 00:00:00
COMMENTI (15)
Arrabbiarsi per le critiche è di sicuro cio che vuole la critica. Serve sicuramente a prendere piu seriamente le sputtanate che molti tendono a non considerare ed a dimenticare.
La musica è una vibrazione intima e non puo piacere tutto a tutti. Il tipo che vi ha recensito non è Dio e mi sembra che la vostra offesa sia dettata dal fatto che credete che la gente legga e vi inquadri senza essere obbiettiva e senza pensare. Sappiate che la gente non è stupida, pensiamo tutti ma certamente prima di leggere cio' che avete scritto la pensavo diversamente, pensavo solo male di francesco cremonese mentre ora ..... siete allo stesso livello.
Calmatevi e attaccate il cervello prima di scrivere.
Vi appoggio per il vostro impegno nella musica.
Un amico molto vicino.
ALS
CHE BELLO QUANDO UN GRUPPO SI PRENDE UNA SMERDATA E NON LA SA ACCETTARE!!!!!!!!!!!
E' BELLISSIMO!!!!! E ANCORA PIU' BELLE SONO LE LETTERE CHE MANDA IL CANTANTE PER GIUSTIFICARE!!!!!
PIGLIA LA MERDA E PASSACASA
'azz quanto sei perspicace!! [:
...forse è per questo che neanche tu (BolDy) sei loggato? Ciao troll, buonanotte
:]
Strano però che le risposte in questo 3d al gruppo siano date da soli utenti non registrati, come strano è che un portale di queste dimensioni non adotti misure minime di protezione contro il trolling.
Praticamente su tre risposte diverse, potrebbe essere sempre la stessa persona a scrivere, magari la persona che si contesta: un opinione ha più valore se appare sostenuta da più persone...
strano e deludente.
ok, però della copertina ne parla solo in un paio di righe... tutto il resto mi sembra verta sui contenuti musicali (di cui anche i testi fanno parte), che a suo dire (e anche secondo me...)sono inconsistenti e banali, senza fuoco. e poi, visto che la forma è parte del contenuto, non mi sembra il caso di farne un dramma se parla anche della copertina... anzi. E poi "Un po' di leggerezza ed allegria, perdio. Forse non si "campa" di più, ma sicuramente meglio!". Perchè non serve solo essere seri e incazzosi per essere credibili, e non serve nemmeno giustificarsi all'italiana con la scusa della leggerezza e dell'allegria. Basta solo prendersi le proprie responsabilità. col sorriso. se no sembra che avete la coda di paglia... :)
cmq, complimenti per l'uscita giapponese! Che in Giappone di musica notoriamente ne sanno... e lì i testi non li capiscono di sicuro...:[ (scherzo, complimenti davvero.)
bless:)
Infatti, chi parla della critica alla musica? se una cosa non piace, non piace..
Se a me non piacciono, ad es. i Verdena, mica te li posso "sputtanare artisticamente" solo per il gusto di "fare il duro"
Abbiamo preso il peggio dello stile anglosassone nel recensire, senza capirne lo spirito proverbialmente "umoristico", vedi "NME", ecc.
NON E' BUONISMO IL MIO!
è crearsi la reputazione di "detrattore" a tutti i costi (peggio di Fegiz!), cosa tra l'altro facile con i giovani talenti agli esordi
Questo, non fà bene alla musica in Italia, già tanto decadente.
Ho parlato in risposta alla critica di immagine (gratuita) e suggerimenti "inutili" su scelte artistiche, ignorate.
Come puoi pretendere di "sapere" se non conosci e giudicare da una copertina .. dimostrando tra l'altro di non capirne affatto lo "spirito"?
Questo dimostra che, ad essere "scazzati" ed indipendenti (anche dagli "indipendenti"), stà sul culo ai "serioni"..
Un po' di leggerezza ed allegria, perdio.
Forse non si "campa" di più, ma sicuramente meglio!
Bless! Ray
Ps. il 6 giugno, il disco dei MAMASITA, esce in tutto il Giappone, se volete vi fornisco le traduzioni alle recensioni.. :]
mah, secondo me non è che i mamasita sono out of target per rockit (a quanto ho capito, si occupano di TUTTI i generi musicali...). Credo che le band che non sono per rockit sono quelle che non hanno niente da dire. tipo i mamasita, che secondo me non è che fanno schifo, ma fanno abbastanza schifo per essere recensiti così. io poi amo troppo il reggae e la cultura giamaicana per non condividere le parole del recensore, che non fa altro che invocare un BASTA CAZZATE. Ce ne sono già abbastanza in giro per averle anche nel reggae. in ogni caso spero che i mamasita, si tirino su le maniche e non si fermino. ma cerchino semplicemente di fare di meglio. pace.
MW
si consolida in me l'idea che certe band non sono "per" rockit: nè i collaboratori nè la community hanno qualcosa in comunque con questo disco e il suo spirito, ergo ragazzi evitate magari di mandarlo... ci sono tante(?) riviste, da RastaSnob a Jamboree, dove potreste trovar corda. Come quelli che al MEI lasciano il proprio demo a chiunque. Non si fa così. Lo stesso discorso vale per Pupo o per la Camerata Mediolanense: OUT OF TARGET.
Beh, questo è sicuramente un modo di esporre il proprio punto di vista accettabilissimo! Solo per sottolineare, Undead, che c'è modo e modo di porsi, e sicuramente in un sito come questo quello che io e probabilmente tutto il resto della band ci aspettavamo, erano critiche rispettose, degne di un maggiorenne, e sopratutto costruttive. Se si vuole aiutare una giovane band ad andare avanti e migliorare, è necessario che gli operatori che navigano nell'universo musica, come può essere la figura di un critico, sappiano cogliere con rispetto e competenza quelli che sono i problemi da affrontare per raggiungere presumibilmente un livello migliore.
Superficialità e boria recano danno alla musica. Esattamente come recano danno quegli pseudo-giornalisti che scrivono nei quotidiani di provincia, incapaci di cogliere l'essenza del lavoro che cercano di fare e utili solo a dimostrare quanto un grande articolo della costituzione come può essere il 21 relativo alla libertà di espressione, possa essere violato e sfruttato a proprio uso e consumo.
Il punto della questione non è tanto il non accettare critiche di nessun genere: sarebbe d'insulto alla mia intelligenza e alla mia cultura, perchè ogni persona istruita dovrebbe sapere che si cresce solo rapportandosi con il giudizio degli altri.
Il punto sono le parole: già di per se il "mestiere" di critico porta seco un alone grigio e poco simpatico, ma nonostante tutto credo possa essere esercitato in maniera leale, professionale ed intelligente... proprio per questo non tutti lo possono fare. E il tal Francesco Cremonese ha dimostrato di non esserne all'altezza (per la superficialità, il pressapochismo e l'arroganza con cui ha esposto il suo punto di vista).
Se le sue parole fossero state come le tue, avrei avuto qualcosa su cui meditare assieme ai miei compagni.
E questa, più che una critica al sedicente critico (perdonate il gioco di parole), vuole essere un ammonizione a questo portale, che perde punti in serità e professionalità, dando spazio a persone evidentemente non all'altezza del loro compito.
Un saluto Undead, spero i nostri futuri lavori possano incontrare il tuo gusto.
A presto!
Alessandro Medri - Mama Guitar