Rap ipnotico, glitch industrial e caos sonoro.
Ossa è un brano che arriva come un pugno nello stomaco, senza cercare compromessi né scorciatoie. L' artista milanese Sgorbio si presenta con un singolo che mescola rap, glitch, industrial e una base hip hop profondamente rivisitata, creando un pezzo tanto stravagante quanto magnetico.
Il brano si apre con un beat elettronico ruvido e fuori dagli schemi, firmato da Sire Raul, dove la batteria prende il comando, martellando senza sosta e imponendo un ritmo che è insieme ossessivo e irresistibile. Sopra questa base instabile e volutamente frammentaria, la voce di Sgorbio si snoda in una cantilena rap aggressiva, quasi ipnotica. Le sue parole sembrano un mosaico di immagini astratte e colpi di scena, un flusso di coscienza che esplora il limite tra rabbia e alienazione.
A dare ulteriore profondità al pezzo ci pensano i sintetizzatori deliranti, che sembrano muoversi come entità vive, straziando e distorcendo l’atmosfera a ogni passaggio. Quando il caos sonoro raggiunge il culmine, arriva un assolo di chitarra elettrica noise rock, spiazzante e liberatorio, che chiude il brano con un'energia quasi catartica.
Ossa è un'esperienza sensoriale che non segue regole, non cerca facili consensi, ma esplora territori musicali nuovi con coraggio, un po' di follia grande volontà di lasciarci completamente disorientati.
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La recensione Ossa (ft. Sire Raul) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-24 06:41:30
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