Indie pop leggero ma estremamente valido e curato, in un disco che fonde pittura e musica in un tutt'uno artistico davvero convincente
Un progetto studiato nei minimi particolari, capace di unire arti visive e sonore in maniera coerente e organica. È questa l’estrema sintesi di Vernissage, il nuovo disco di Paul Giorgi, cantautore classe ‘95 originario di Ascoli Piceno. Pubblicato da Factory Flaws su distribuzione Orchard, il secondo album del musicista marchigiano è stato infatti anticipato negli scorsi mesi da una lunga serie di singoli - Anice, Adriatico, Sensazione, ecc. - che noi di Rockit abbiamo avuto modo di ascoltare e recensire a partire dall'estate del 2023.
Una lunga gestazione, fatta di tanti piccoli "assaggi sonori" legati a filo doppio con le rispettive copertine, tutte realizzate da Alessandro Calvaresi. Dei veri e propri quadri in formato mignon, dipinti con vivaci colori acrilici che, uniti tra loro, vanno a formare la mostra musicale racchiusa nelle 12 canzoni che compongono la tracklist di Vernissage.
Un racconto per immagini apparentemente meno coerente rispetto al "bestiario animale" presente in Safari Pop, il disco d'esordio di Giorgi, ma che, ascolto dopo ascolto, riesce a scollarsi dall'isolamento dei singoli brani, andando ad abbracciare un quadro più ampio, capace di creare una sensazione di "unione nell’insieme" veicolata in primis da un sound estremamente coerente a sé stesso.
Atmosfere musicali nelle quali fanno puntualmente capolino chitarre pulite, basilari groove di batteria e tappeti di synth che navigando in territori vicini a quella corrente indie pop spruzzata di psichedelia, portata alla ribalta in Italia da artisti come Giorgio Poi e Colombre.
Una compattezza stilistica riflessa da Paul Giorgi in testi leggeri e frivoli (nel senso più positivo del termine) dal sottile retrogusto autobiografico, nei quali si passa con grande naturalezza da parallelismi tra gli effetti distruttivi della sambuca sul nostro fegato (Anice) e quelli altrettanto micidiali che un amore tormentato può provocare sul nostro equilibrio interiore (Aiuto!, cantata insieme a Davide Amati), passando per la descrizione dei tanti momenti allegri e spensierati che si possono vivere con la propria anima gemella (Bene bene).
L'unica pulce che salta all'orecchio dopo l'ascolto ripetuto di Vernissage, riguarda proprio la sua coerenza sonora: un disco che contiene brani così "uniformi" tra loro sarà in grado sulla lunga di non stancare?
Solo il tempo ci saprà dare una risposta certa. Nel frattempo, è giusto godersi la meritata ondata di entusiasmo che accompagna una novità musicale del calibro di Vernissage. Un album piacevole e leggero, frutto del lavoro di un artista attento alla qualità dei suoi lavori sotto ogni punto di vista. Cosa che, di questi tempi, non è proprio da dare per scontata.
---
La recensione VERNISSAGE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-21 11:19:43
COMMENTI