Tommaso VargiuAbisso2024 - Rock

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Tommaso Vargiu non incide con il suo nuovo singolo "Abisso", ma lascia intravedere i punti di forza per continuare la propria ricerca artistica

Abisso è il nuovo singolo di Tommaso Vargiu, cantante e chitarrista cagliaritano. Uscito a fine 2024, il pezzo vuole descrivere le dinamiche conflittuali portate da una relazione in crisi, fino a che i comportamenti del partner non si trasformano in un ulteriore (e tossico) ostacolo nel superamento della crisi stessa.

Il pezzo tocca un argomento assai comune nella musica pop, riciclato nel corso dei decenni proprio per la facilità di immedesimazione. Purtroppo il punto di vista dell'autore non è particolarmente originale, e l'immagine cardine del "vuoto costruito dentro di me" non è poi così incisivo.

Riconducibile all'hard rock anni '80Abisso può tuttavia vantare di una produzione pulita ed equilibrata, seppur inoffensiva anche nei momenti che dovrebbero essere i più intensi. Classica formazione chitarra - basso - batteria, ogni strumento è facilmente distinguibile all'interno del mix. In particolare l'elettrica la fa da padrone per tutta la durata del pezzo, salendo definitivamente in cattedra con un generico assolo à la Guns.

"Generico" è purtroppo l'aggettivo che meglio riassume il brano, compresa la linea vocale: precisa, molto controllata, ma totalmente priva di pathos o emozioni di sorta. Questa mancanza di carica generale butta molto giù il pezzo, condizionando l'intera esperienza di ascolto.

Sporcare e incattivire la produzione potrebbe essere un primo punto di partenza, dato che le doti oggettive non mancano affatto, anzi: è da coltivare e ricercare l'aspetto più umano e personale, magari limando ulteriormente l'aspetto del testo, per risultare più incisivo e farsi spazio nella marea di musica che c'è là fuori.

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La recensione Abisso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-01-26 17:01:00

COMMENTI (1)

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  • tommasovargiu41 minuti faRispondi

    Ciao Daniele,
    grazie per aver ascoltato la mia musica. Mi dispiace che il pezzo non ti sia piaciuto e per la conseguente asprezza della recensione, che comunque rispetto. Mi rammarica che non abbia sentito nessun pathos e che trovi il brano generico.
    Per quanto riguarda la produzione sono d’accordo, sicuramente si può sporcare di più il mix e la voce dovrebbe essere più “cattiva” nei giusti punti; essendo questo il mio primo singolo forse non ho osato abbastanza.
    Detto questo, non credo che per fare buona musica sia necessario avere un grande testo (gli Alt-J ne sanno qualcosa). Molto spesso ad un artista (e ad un cantante in particolare) non interessa tanto il significato delle parole, ma quanto queste risultino musicali in quel contesto (pensiamo al blues, o a molti testi di Zucchero, giusto per rimanere a casa nostra). Il testo molto spesso è un pretesto (mi scuso per il gioco di parole) e non è così importante risultare originali nelle parole, ma piuttosto nell’insieme. In fondo parliamo di canzoni, e la prima cosa che ci colpisce in un pezzo è il suo insieme dal punto di vista musicale (dubito che tutti i fan dei Rammstein conoscano il tedesco).
    Poi, se gli artisti si basassero sul fatto che l’amore sia un tema inflazionato, non esisterebbero metà delle canzoni mondiali…
    Un saluto
    Tommaso