Positivismo pop rock e riflessioni su quel percorso accidentato che risponde al nome di "vita"
Pensiero Vivo è il titolo del singolo con cui Il Vagabondo Detto Houston, al secolo Luca Comuzzi, ha deciso di aprire il suo 2025. Prodotto da Clockbeats su distribuzione Ingrooves, il nuovo brano del cantante originario di Scandiano, cittadina in provincia di Reggio Emilia, si aggira all'interno di frivole atmosfere che rimbalzano senza soluzione di continuità tra pop rock e la musica funky.
Il risultato è una strumentale connotata da un certosentimento retronostalgico verso gli anni '70 e '80, fatta di saltellanti riff di chitarra elettrica che, insieme alle tastiere e al basso, poggia su uno stabile tappeto ritmico di batteria.
Sonorità gentili, decisamente famigliari, che si affiancano a un testo tiepido, nel quale Comuzzi ragiona sul proprio percorso di crescita, costellato tanto da vittorie quanto da sconfitte, srotolando strofe e ritornelli abbastanza vaghi da farci immedesimare chiunque.
Basta un solo abbraccio di questo immenso sole
E guarirà ogni mia ferita
Il domani non farà più paura
Finché c’è vita non è mai finita
Canta Il Vagabondo Detto Houston nel suo ultimo pezzo. Purtroppo, Pensiero Vivo è un brano che anche dopo molteplici ascolti non riesce a lasciare il segno, restando incagliato in dinamiche compositive a tratti un po' insipide, che faticano ad affrancarsi da quelle dei lavori prodotti dai tanti artisti che popolano il sottobosco musicale del nostro Paese.
Serve un po' più di audacia e voglia di rischiare con sonorità e parole più aderenti alla contemporaneità che, nonostante i suoi molteplici difetti, non manca di offrire topic dai quali prendere spunto per scrivere brani originali. Un decisivo colpo di reni che continuiamo ad attendere con fiducia.
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La recensione Pensiero Vivo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-02-26 14:48:00
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