Moque
Luna appesa con lo scotch 2007 - Rock, Indie, Post-Rock

Luna appesa con lo scotch

Avevamo conosciuto i Moque l'inverno scorso, recensendo positivamente il loro promo. In seguito sono stati tra i protagonisti della data palermitana di Pensiero Stupendo. E adesso, "Luna Appesa Con Lo Scotch": e non ci poteva essere titolo migliore per sottilineare il romanticismo che permea l'idea di debutto del quintetto siciliano. Una missione impossibile: coniugare l'attitudine di un certo rock americano che fu con il bel canto femminile all'italiana. Le chitarre sono dissonanti e insistite (ma con gusto pop e quegli arpeggi sognanti), la voce per qualcuno ricorda la lirica degli Scisma mentre l'impianto ritmico rimbalza matematico tra Glasgow e Chicago. Ma: qualcosa sta nascendo.

Non pare frutto di teorie precise o calcoli: è ingenuo romanticismo, mi ripeto. Innamorarsi di un mondo di suoni prenderne possesso e plasmarlo: è la strada che cercano di percorrere tutti, a volte dimenticandosi di lasciarsi guidare da una febbrile istintività che può fare la differenza.

E allora via, "Senza Meta" è la sintesi del gruppo, incontro/scontro di energie melodico-soniche (con un ritornello che potrebbe portarvi su, in alto), "Il Quadro" è una bellissima cavalcata tra controtempo, singulti vocali e cori sempre più eroicamente tenui, "Quello Che Non Ho" coniuga (in)credibilmente fughe shoegazin' e posture da cantantessa. Poi c'è lo strumentale mutante "Lance Henriksen", che muovendosi tra saltelli Interpol e ripensamenti post-rock vi farà capire di che pasta sono fatti questi musicisti.

I difetti, naturalmente, ci sono: l'uso della voce, innanzitutto. A volte troppo insistita, in primo piano e ridondante: bisognerebbe ritagliarle altri spazi e tempi, più precisi e ancor più d'impatto se possibile. E certi brani - ottimamente arrangiati - riuscirebbero a scrollarsi di dosso quel senso fuorviante di forzata alchimia. Ma non importa, nessuno voleva il capolavoro o il "debutto dell'anno": quello che conta è la conferma delle potenzialità dei Moque, un gruppo che ha qualcosa di magico che, dopo tutti questi mesi, continua ad affascinarmi. Teneteli d'occhio, sono sicuro che sapranno stupire anche voi.

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