Elettrorap, dal forte retrogusto cantautorale, sulle folli abitudini che la società dei consumi ha reso del tutto normali
Forse la più grande assurdità che il mondo contemporaneo è riuscito a instillare nelle nostre menti è il fatto di aver reso trascurabili cose, abitudini e gesti assolutamente anomali e innaturali. È questo il concetto attorno al quale ruota Tutto Normale, il singolo con cui cilio, musicista nato e cresciuto artisticamente nella scena underground di Udine, ha deciso di aprire il suo 2025.
A una manciata di mesi di distanza da Poi Passa, il cantante friulano ritorna infatti con un pezzo, pubblicato da La Rue Music Records e licenziato da Altafonte Italia, schizofrenico e sperimentale che, partendo dalle frenetiche trame ritmiche dell'EBM e del synthpunk, si apre verso atmosfere più vicine all'elettrorap e all'alternative pop.
Questo particolarissimo miscuglio sonoro, simile a quello proposto da artisti come N.A.I.P. e Nicholas Jaar, viene accompagnato da barre, strofe e ritornelli in bilico tra hip hop e cantautorato urban, nelle quali cilio elenca i tanti e illusori specchi per le allodole propinati ogni giorno dall'ultracapitalismo che anima questa nostra società dei consumi. Un'infinita serie di cliché e oggetti totemici che ognuno di noi brama e rincorre nella (vana) speranza di trovare nel loro possesso la ricetta per essere felici.
Ti sei fatto fregare anche te
Dalla macchina aziendale
Dal tramonto sulla statale
Quel drink non è niente male
Canta cilio nel suo ultimo singolo. Tutto normale è, a conti fatti, un pezzo di indubbio spessore musicale e contenutistico, dotato di una cifra stilistica assolutamente audace e originale.
Un brano che molti di noi dovrebbero ascoltare quando, imbottigliati nel traffico dopo una lunga giornata passata in ufficio o in fabbrica, ragionano su quanto sia insensato "lavorare per pagare le rate di un'auto che gli serve per andare a lavoro".
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La recensione Tutto Normale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-02-21 00:00:00
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