Una sfaccettata sestina di brani in bilico tra math rock, jazz fusion ed esotismi musicali
Scurao è il titolo del nuovo album dei Cu Si, gruppo bolognese guidato dal musicista Valentino Sinacori (chitarra e synth) a cui si affiancano Elisabetta Atzeni (voce) e Piero Amato (batteria e percussioni). A meno di sei mesi di distanza da Accumincia, il loro esordio discografico, il trio emiliano ritorna con sei brevi tracce, per una durata di ascolto di circa un quarto d'ora, che si destreggiano attraverso una variegata palette di tinte musicali.
Ritmi e melodie in bilico tra sonorità occidentali ed enticisimi afro-mediterranei, in cui la voce di Atzeni, la corde della chitarra di Sinacori e le pelli dei tamburi di Amato creano un impasto organico, capace di inglobare al suo interno le complesse trame del math rock (mirandote e rarice) e i contorni ruvidamente indistinti dello shoegaze (ajeri), passando anche per chiari rimandi al folk (glisser) e al jazz fusion (tal vez).
Un sorprendente melting pot strumentale, in grado di evocare ambienti e situazioni notturne ed eteree, alle quali i Cu Si affiancano testi poliglotti che fondono senza soluzione di continuità il dialetto siciliano e la lingua spagnola. Brandelli di strofe basati su linee vocali nelle quali il canto di Atzeni diventa esso stesso uno strumento al servizio di ogni singolo brano, al pari della batteria, della chitarra e dei synth.
A conti fatti, Scurao è un disco complesso che, per essere apprezzato fino in fondo, deve essere esperito con la giusta dose di attenzione. Un lavoro nel qualei tre membri dei Cu Si creano un placido caos controllato, fatto di fraseggi complessi, repentini cambi di ritmo e rilassanti sussurri cantati. L'ideale canovaccio per future esibizioni dal vivo che, a fronte di quanto appena ascoltato, attendiamo con non poca curiosità
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La recensione Scurao di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-02-18 15:18:00
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