Mariposa
Best Company 2007 - Cantautoriale, Psichedelia, Progressive

Best Company

Allora. Sfilate quelle magliette sdrucite, e indossate la t-shirt che si stira da sola, un po’ rigida, ma impermeabile e sgargiante e assolutamente antitrendy. Cosa ci guadagnate? La "Best Company" dei Mariposa, prolifero settimino che fà godere con le sfarfallate prog l’alambicco teatral-popolare di tutte le cover incise nei loro 9 anni di attività. I brani scelti vanno dal prog dei King Crimson, Gong e Stormy Six, al cantautorato italiano di De Andrè, Gaber, Jannacci e Afterhours.

La prima cover esalta subito l’umore e la tacchetta del pungiball (che è l’emozione della musica sui nostri cervellini) impazzisce: "Ob-la-di Ob-la-da". D’accordo che già l’originale è uno spettacolo, ma i Mariposa la fanno esplodere di entusiasmo rock’n’roll folle e unanime. Coinvolgenti a quel modo in cui solo quarant’anni fa si sapeva essere? Forse.

Frustrate squillanti in "Sex Sleep Eat Drink Dream" fedeli all’originale ma in una versione frizzo-blues da Jon Spencer Blues Explosion. Poi "Male di Miele". Ed è incredulità, sentirla cantare da una bambina, in una versione sonora con le bacchette anni 80 jappo, un po’ da "Hanno ucciso l’uomo ragno" ma nel senso buono. Provocazione efficace e positiva. Fantastica. Humor per ridimensionarci.

Ecco gli anni ‘70, i Gong, flauti e clarinetto da incontri mistici tra i faggi e rocce secche, che si sciolgono in un prog-space-funkeggiante.

La quinta traccia è l’unica originale dei Mariposa, ed è pazza, fischi e mostri dalle mille bocche esagitate e in acido, con riavvolgimenti schiumosi e bip di spazio elettronico ed operetta.

Quindi entrano perfettamente nei panni strampalati di "Si vede" di Jannacci senza un secondo di debolezza, tra imperversare di armonica con e scismi di pianoforte.

"Un’idea" di Gaber che fa l’effetto anfetaminico dei Masoko se più fluidi.

"L’apprendista" in una versione cantautoriale da serio comico Donald Duck anni ‘40.

"Monti di Mola", riproposta in obbligatorio genovese, che rende con arte l’atmosfera De Andrè pastoral/esotica.

Appena in tempo per sfuggire alla demenzialità, i Mariposa sono trasfiguratori eccellenti e riescono a far risuonare brani importanti dei loro riflessi. Nel loro stile che compone marcette beatlesiane e majorettes con macinature psichedelico-ambient-prog, anticonformismo e mitologia. I Mariposa non abbassano il tono e hanno ragione. Perciò, infilate la t-shirt che il viaggio dai sottomarini a Mola è costellato di feste danze e terre a babordo .

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.