Immaginatevi un piatto di riff in perfetto stile rock & roll e brit-pop, condito da un cantato in italiano ora audace ora soft e insaporito da qualche incursione nella lingua madre (del genere, s’intende). Questi sono i Pornopilots, gruppo padovano attivo da diversi anni e giunto al secondo EP autoprodotto in collaborazione con Francesco Fabiano.
Passano dallo sfogo iniziale e liberatorio di “Don’t stop” (“Toccare il fondo per poi capire / quanto è bello risalire / e affondare affondare / chi è rimasto a galleggiare”) alla calma malinconica di “Lucy”, pur non disdegnando i pensieri birichini di “Beatiful day” e la loro atmosfera tutta beat (“Mi sento innamorato, drogato, strafatto di te / chissà cosa mamma penserebbe oggi di me”).
Al di là di episodi quali “Generation”, in cui il richiamo è legato a band come The (International) Noise Conspiracy, i Pornopilots aderiscono più in generale allo stile dei grandi maestri Rolling Stones e Oasis. Lo fanno in maniera a tratti interessante, grazie anche alla scelta del cantato in italiano, ma la sensazione è che dopo una partenza lanciata questo EP stenti a mantenere costante la tensione tracciata con efficacia dal pezzo iniziale.
A mancare è forse quel po’ di sale (compositivo, magari) che permetterebbe ai brani di emanciparsi dal pericolo, sempre in agguato in questi casi, della prevedibilità e del “già sentito”. Ciò non toglie che i Pornopilots sappiano padroneggiare bene la materia e possano, grazie anche ad una certa orecchiabilità, essere consigliati senza problemi agli appassionati del genere.
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La recensione Pornopilots di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-06-21 00:00:00
COMMENTI (1)
Good!