Blues "poppettaro" che racconta il progressivo diradamento dei sentimenti e dei rapporti umani
Le nuove generazioni sono forse l'esempio più lampante del detto "Più si ha, meno si è". Nonostante la miriade di possibilità e comodità offerte dalla società moderna rispetto al passato, i ragazzi e le ragazze che vivono qui e ora i loro "anni migliori" non sono mai stati così tanto soli, perennemente in balia di relazioni sempre più sintetiche, precarietà lavorativa e modelli di vita quasi irraggiungibili.
Un insieme di problematiche che oltre a sfociare in un vero e proprio auto-sabotaggio, rappresenta il perno attorno al quale ruota Pagliacci, il nuovo singolo di Pietro Falco pubblicato dall'etichetta Mob Studios. A una manciata di settimane di distanza da Disagio, il cantautore e polistrumentista romano torna con un pezzo di stampo pop blues contaminato da timidi echi trip hop. Un distico sonoro che guarda dritto in faccia ai lavori di artisti come Alex Britti e gli Hooverphonic di Mad About You.
Sonorità squisitamente easy-listening affiancate a strofe e ritornelli di stampo conscious, nei quali Falco riflette sul progressivo sfilacciamento delle relazioni interpersonali, causato da una società sempre più disincantata ma anche irrisolta verso il proprio futuro, che costringe le persone a vivere in un traballante hic et nunc.
Se ti evito é perché mi piaci
Però non voglio affezionarmi
Troppo tardi
Meglio scriversi oppure chiamarsi
Che incontrarsi, emozionarsi
Senza schermi
Siamo solo dei pagliacci
Canta Pietro Falco nel suo ultimo singolo. Pagliacci, grazie alle sue sonorità levigate e a un testo tutto sommato ben scritto, è un ascolto piacevole, in grado di esprimere con parole chiare e sincere i mali e le angosce del mondo che ci circonda.
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La recensione Pagliacci di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-03-12 12:52:59
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