L'eco della frattura fra rabbia e catarsi.
In un'epoca in cui l'underground musicale sembra spesso soffocato da derive digitali e produzioni plastificate, questo split di tre brani si erge come un monolite di autenticità e visceralità. L'incontro tra le sonorità abrasive dell'hardcore e le sfumature del metal alternativo, sorrette da un'attitudine punk mai domata, si rivela una scarica adrenalinica capace di squarciare il velo dell'omologazione sonora contemporanea.
Fin dalle prime note, l’ascoltatore viene trascinato in un vortice di riff taglienti e ritmiche martellanti, in cui la voce, ora furiosa, ora disperata, si fa veicolo di una narrazione esistenziale cruda e senza filtri. Le chitarre si muovono tra distorsioni granitiche e aperture melodiche dissonanti, mentre la sezione ritmica martella con una precisione chirurgica, creando un’atmosfera tesa e claustrofobica che ricorda le sonorità più oscure del post-hardcore.
I tre brani, pur nella loro brevità, si presentano come frammenti di un percorso emotivo che attraversa la rabbia, la disillusione e infine una sorta di catarsi sonora. Non vi è spazio per compromessi: ogni accordo, ogni colpo di rullante, ogni urlo sembra scaturire da un dolore ancestrale, trasformato in energia creativa pura.
Questa collaborazione, lungi dall’essere un semplice esercizio di stile, rappresenta piuttosto un dialogo feroce e sincero tra due anime affini, unite dal bisogno di esprimere l’indicibile attraverso la potenza del suono. Un’opera che lascia ferite aperte e un senso di inquietudine persistente, ma che al contempo offre uno spiraglio di liberazione nella furia del caos.
Uno split che, nel suo impeto selvaggio e nella sua sincerità disarmante, riconcilia con l'essenza più autentica della musica pesante.
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La recensione Deriva Dal Trauma (Split) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-03-14 07:54:50
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