Gente come i Gerson ci vuole. È necessaria, semplicemente. Gente che sforna sano rock’n’roll, senza menate, senza troppi problemi o ambizioni narcisistiche. Gente che ti fa muovere, ti mette di buon umore, gente che ha in segreteria amici sbronzi che li supplicano di venire a suonare (“Sto solo dormendo”). Gente fidata in un certo qual senso. Timone dritto e fermo a tenere la rotta di un punk carico, tirato ed in italiano (con una piccola concessione, per questo giro di boa, al portoghese di “Lei do Gerson”).
“Tigre contro tigre” è solo l’ennesima conferma. Dalla bellissima “Lucifero culo”, la cui ricerca ogni milanese di spirito non può non condividere, alla cover di “Per me lo so” dei CCCP, dal punk californiano anni ‘90 di “Cattiva religione” alla paranoica “Ridono di me”. Marchio di fabbrica in ogni coretto, in ogni ritornello. Sai cosa compri.
Questo album non è solo per i fan del gruppo, ma per tutti quelli che cercano del buon punk rock di quello da cantare e pogare. Disco da ascoltare e concerti da frequentare a scatola chiusa.
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