Cantuatorato e musica elettronica. Un audace contrasto sonoro, in grado di riflettere l'odio e l'amore che permea le relazioni tossiche
Un alpinista che sale lungo la cresta di una montagna posta sul confine tra due mondi musicali all'apparenza inconciliabili. È questa l'immagine e formula sonora proposta sin dai suoi esordi da Filippo Poderini e rimarcata ulteriormente con Sete, il suo ultimo singolo.
Distribuito da Sputnik Music e liberty edizioni, il pezzo rappresenta, proprio come il precedente Dopamina, un ulteriore passo di avvicinamento alla pubblicazione del secondo disco dell'artista originario di Città di Castello, prevista per la fine del 2025. L'ennesimo tassello di un album "rateizzato" che Poderini ha deciso di compiere in compagnia di un suo compaesano. Stiamo parlando di Kime, nom de plume dietro cui si cela il rapper classe '94 Alessio Nulli.
Restando nei dintorni della canonica durata di ascolto dei tre minuti, Sete si apre su un hangar di suoni digitali e sintetici, prodotti da macchine paradossalmente capaci di esprimere sensazioni e stati dell'essere maledettamente umani: malinconia, rimpianti e colpe che Poderini decanta, con una voce quasi sussurrata, sfoderando la sua anima contautorale, in perfetta ed equilibrata antitesi con quella elettronica.
Atmosfere vicinissime all'IDM e all'ambient techno di artisti come Moderat e Aphex Twin, sui quali i due musicisti umbri stendono strofe e barre che raccontano i pericoli che si celano dietro alle relazioni dominate dalla dipendenza emotiva per la quale uno dei due partner è costretto, suo malgrado, a diventare una cura palliativa per i cronici malesseri dell'altro. Legami tossici, che finiscono per sfiancare i sentimenti e inaridire anche le anime più rigogliose.
Ed ero
L'unica fonte da cui bere
Silenzio tra il canto delle sirene
Una cura che non ti fa bene
Che per un po' ti toglie la sete
Canta Filippo Poderini nel ritornello del suo ultimo singolo. Sete, grazie alle sue di sonorità implose e vespertine è un pezzo veramente ben riuscito, capace di riflettere il lato più distruttivo dell'amore.
Un brano con cui Poderini riesce ancora una volta a unire due mondi, quello del cantautorato e dell'elettronica, all'apparenza inconciliabili. Perché d'altronde sì sa, "la fortuna aiuta gli audaci". E Filippo Poderini, è il caso di dirlo, si sta dimostrano traccia dopo traccia un artista baciato dalla sorte.
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La recensione Sete di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-03-25 17:33:00
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