Lara Martelli Cerridwen 2007 - Cantautoriale, Pop, Elettronica

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Della luna non l'altra faccia. Semplicemente questa. Perché vi basta. Mica l’avete vista da vicino. Mica c'eravate su con gli americani, anche qualora fosse, quella volta. Questa faccia ci basta e ci deve bastare, perché comunque lontana quel tanto che basta da esser mistero. There is something strange in the moonlight stasera. E ci sarà ogni volta che ascolterete l'ultimo lavoro di Lara Martelli, questa figlia di Cerridwen, la dea bianca che mescolava pozioni nel calderone di rame di un tempo celtico e lontano e benediceva i poeti. Dea fertile che ora punta il dito verso il satellite. E io vedo il satellite, non il dito. Vedo la sua arte, non lei. Quindi ce l'ha fatta, ha partorito il figlio senza fagocitarlo. Lo ha impregnato di sé gettandolo nel mondo. In lui la madre, sì, ma già altrove.

"Cerridwen" è scala di undici gradini puntata verso quella faccia tonda e chiara di luna. Scala costruita dopo cinque anni di vita. Vita. Non pollici girati. Che vuol dire molto. Vuol dire aver imparato l'architettura, le misure d'equilibrio, affinato l'estetica, capito come si fa, a costruire una scala sospesa e comunque solida. Arrivati in cima, si decide. Il vuoto è spavento o possibilità? Io salto. Ammicco alla luna e ricado, ritrovando il primo gradino. Album-spirale fatto di brani ciclici. Se ti tuffi nel loop non ti accorgi degli estremi inizio/fine. È un tempo senza tempo, è pop elettronico slow core nineties che segue la corrente del Golfo, freddo-caldo in scambio continuo, pulsa di basso, sussulta, si accuccia di nuovo, ama chitarre docili (vedi l’acustica “Stupid Desire”), meno fendenti di come ricordavamo, suona d'oltre Manica e si spinge un po' al Nord per atmosfere, per algida eleganza. Non solo. Anche altre, le latitudini. Divertitevi ad esempio ad aspettare. Sì, tipo il settimo minuto di "Suomi Rain". E ditemi poi se quel dio che parla a Lara e le dice vai avanti e canta, le dice cos'è la grazia e le mostra la faccia -la luna?- somigli o meno ad uno scenario nordico.

Accanto alla poliedrica cantautrice romano-finlandese, il bassista Francesco Aliotta, già con lei in “Orchidea Porpora” ed una coralità più ampia: Claudia Dalla Gatta (violoncello), Pietro Canali (piano Wurlitzer) e Stefano Corrias (batteria) per vestire quel cantautorato morbido che non dimentica la grinta (l'aggressività pura se ne sta fuori, a sbirciare dal vetro), voce notevole che s'innesta, stavolta completamente in inglese, su registri sofisticati alla Cristina Donà (vedi "The Trees Session"), aerei, lirici, alienanti. E se vogliamo cercare altri ancoraggi -vogliamo?- ecco a tratti la Bjork di "Homegenic" (notare le aperture in "The Bees", l'incipit vocale di "White Fly" ed “Alarm”, la scelta d'inserire sonorità d'archi), Sade, Portishead ("Four Women") ed ancora Sigur Ros per un certo gusto nel piano. Ma sono ancoraggi ondivaghi, porti di sosta per una personalità definita che sa viaggiare, impregnare di sé. Lara è Lara. Ed è una bella soddisfazione accorgersene. Intimista e stilosa, ipnotica e transnazionale, permette al contempo il canto lieve ("Back to Inishbofin") e la testa che dondola al ritmo di “N.Y.C. Sunset” e "Panic!!! (Awen 2)" (in cui, tra l'altro, negli ultimi secondi, riconoscerete il gusto della voce effettata alla Thom Yorke di "Kid A"). La parola è scelta sonora più che sintattica. Lara Martelli, chanteuse sopraffina, sa dare respiro morbido ad un fraseggio sonoro complesso, corposo, cupo quanto basta ad affascinare senza angoscia. E stasera, la luna. Ancora una volta.

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La recensione Cerridwen di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-10-19 00:00:00

COMMENTI (32)

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  • m-bcom 17 anni fa Rispondi

    ____
    :) Una bella birra Jennas sarda da scolarsi sul muretto di Portixeddu... eh?!




    (Messaggio editato da M-BCom il 25/10/2007 10:38:33)

  • m-bcom 17 anni fa Rispondi

    Sì ora però va beh...

  • m-bcom 17 anni fa Rispondi

    Dai, via, su, non ci accaniamo :) Ha fatto solo notare un refuso ed ha cercato di farlo in modo gentile. Si fa per scherzare... :) Si fa per scherzare, vero?! :-o :]

  • m-bcom 17 anni fa Rispondi

    (Messaggio editato da M-BCom il 25/10/2007 10:18:53)



    (Messaggio editato da M-BCom il 25/10/2007 10:21:00)

  • sherwood 17 anni fa Rispondi

    ....e mi stupisce che nessuno abbia ancora fatto presente che -se non erro- l'album di Bjork si intitola "HomOgenic" !!


    :)

    e.

  • m-bcom 17 anni fa Rispondi

    Leggendo qui non l'avevo notato. Allora vuol dire che lavoro in una bella redazione -cosa di cui già non dubitavo!- ché, se mi sfugge un refuso, me lo corregge e nemmeno me ne accorgo... Io la chiamo delicatezza e signorilità. E mi piace :)

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    il fatto che si sia venuto lo stesso dubbio,la dice lunga!Costruire cosa?Racconta per filo e per segno il disco,esprime un parere positivo.Punto.

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    Che dovrebbe costruire?:)

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    Cosa dovrebbe costruire?!

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    le rece che leggi qui non mi pare che le paghi,no?! :)E poi l'imbarazzo me lo creano commenti come questo!Che vuol dire imbarazzante?! Imbarazza te?Allora ti sconvolgi davvero per poco! menomale che c'è Monia! Ha un modo tutto suo e molto bello sia di scrivere che di "leggere" la musica.