Siamo costretti a ripeterci. E la cosa, per la verità, ci fa un gran piacere. Perché Gabriel Sternberg aveva già colpito il nostro cuore lo scorso anno. Un cd autoprodotto (“Silent Days”) che era una serenata ai Beatles e a Sparklehorse, al pop e all’indie, ai sentimenti passionali e all’intraprendenza cerebrale. Alcuni di quei brani, tra cui la splendida “Willow Tree” (la ballata perfetta – un occhio al passato ed uno al presente, tra nostalgie ed emotività), sono stati trapiantati in “Endless Night”, primo disco ufficiale del cantautore, un lavoro targato Canebagnato Records. Un folk così in America farebbe stragi di giovani romantici a sospirare nelle proprie camerette. Italians do it better, direbbe qualcuno. Forse non a torto, peraltro.
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La recensione Endless Night di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-07-30 00:00:00
COMMENTI (2)
bravo, bravo davvero!
ottimo lavoro, ci sento anche Barzin ed Herself. Però basta con "le camerette", usciamo, dai :)