Alla fine del secondo brano devo radermi di nuovo! Che barba! Proseguo in attesa di una svolta. Il foglio che accompagna il cd dice: “dopo nove anni... i Warhead sono tornati!” Ma potevano pure stare dov'erano, dico io! Ascoltare interamente questo disco è stata una fatica. I Warhead sono un gruppo storico, suonano dai primi anni '80 (!!!) e pare che siano un discreto culto del metal (davvero strano che né io né altri amici appassionati li avessimo anche soltanto sentiti nominare...) di quell'epoca, ma il cd che ho tra le mani è un'accozzaglia di suoni apparentemente più moderni ed un cantato decisamente fuori luogo (mi ricorda un Lenny Kravitz più leggerino...). Le linee melodiche sono ruffiane e non credo proprio che una band metal di quel periodo potesse mai suonare in questa maniera. Chiaro, non è giusto riciclarsi in maniera stantia, riproponendo lo stesso sound d'un tempo ma questi risultati proprio non convincono. Soprattutto in un periodo in cui trionfano generi decisamente diversi non si capisce chi possa ascoltare una simile produzione musicale che ha una base hard rock classica e affoga nel grunge/stoner e in mid-tempos per nulla coinvolgenti, ripetitivi e avvolti in tentazioni di suoni orientali (anche nei testi) sicuramente non trascendentali. A corollare il tutto un artwork pessimo, corredato di foto che non dicono nulla e una grafica da scatoletta di tonno.
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La recensione Sky Fab di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-01-10 00:00:00
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