Esplode "Una piccola guerra", ma per una volta non c'è da contare morti e feriti: Gloria Tricamo plasma una forma pop d'autore, personale e sincera nel rapporto con chi ascolta
La primavera segna la completa maturazione del disco d'esordio di Gloria Tricamo: "Una piccola guerra" è il titolo dell'extended play licenziato per Flamingo Management (distribuzione ADA Music Italy) e disponibile da pochi giorni nell'attuale mese d'aprile.
Quattro canzoni, altrettante sfaccettature di un impianto espressivo che rifiuta le dinamiche del music business e la cosmesi da classifica, finalizzando un pop sospeso e agile, dalla forte impronta analogica e volutamente atemporale. Il sodalizio creativo con Luca Carocci si dimostra un valore aggiunto per l'intero sviluppo della tracklist, come anche le significative collaborazioni (coinvolti, fra gli altri, Roberto Angelini e Fabio Rondanini) abili a elevare questo lavoro dall'appannaggio cantautoriale a una forma più collettiva. In tali contesti sonori, la penna di Gloria Tricamo è attenta, un contrappunto testuale il cui scopo (raggiunto) è amplificare quel senso di sospeso, quelle atmosfere proprie alla creatività di Edward Hopper, in un continuo gioco di rimandi dove la scansione temporale diventa un parametro da azzerare, creando un flusso di idee senza soluzione di continuità.
Quando arriva il silenzio, alla fine di "Una piccola guerra", a farsi spazio è la sensazione di aver scoperto qualcosa di nuovo, sincero e fuori da calcoli per raggiungere traguardi puramente materiali. C'è la personalità di fare musica rispettando la propria platea, perché spesso alla fine di un conflitto non conta chi ha vinto, ma resta tutto nelle mani di chi è sopravvissuto.
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La recensione Una piccola guerra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-15 00:09:49
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