Lontananza necessaria, come unica forma d’amore.
S.O.U.L., nuovo inedito degli Hi-Ku, è una di quelle tracce che si scoprono lentamente, come stanze buie che prendono forma man mano che l’occhio si abitua al buio. Prosegue il concept visivo e musicale avviato con Hiding Place, ma ne amplifica la fragilità, affondando nel dolore lucido di un addio che pesa troppo per essere detto.
Il duo si muove su un terreno emotivo spoglio, dove l’unica verità possibile passa attraverso la voce dell’anima. Nessuna scenografia relazionale può contenere questa separazione: è una frattura che chiede silenzio, distanza, e il coraggio di lasciar andare per salvare entrambi. “Voglio rimanere me stesso, stammi lontana, salvati.” – come un epitaffio inciso su un futuro che non contempla compromessi.
La produzione attinge alla new wave anni ’80 con mano elegante, intrecciando suggestioni dei New Order e dei Depeche Mode a un impianto elettropop che non perde mai di vista l’intimità del dolore. I synth freddi e pulsanti non anestetizzano l’emozione, ma la incanalano in un flusso ipnotico, tagliente, necessario.
La voce si muove come una presenza spettrale, sospesa tra confessione e resistenza, tra la paura di cedere e quella di non sentire più nulla. S.O.U.L. non cerca la catarsi, ma la sopravvivenza. È una resa senza sconfitta, una separazione che suona come un atto d’amore estremo.
Con questo secondo singolo, gli Hi-Ku confermano una poetica sonora che affonda nelle ombre, ma non vi si perde. Un brano che lascia impronte fredde sul cuore e un silenzio pieno dopo l’ultima nota.
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La recensione S.O.U.L. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-15 08:02:31
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