Ecco il gradito ritorno dei senesi/bolognesi Elton Junk con il loro terzo album. La band perde le tastiere di Matteo Cucini e si stabilizza con una classica formazione a tre. "Because of terrible tiger" è il disco della loro maturazione definitiva, 11 suggestivi sketch di punk, di post-punk alla The Fall, di rock gotico più nervoso alla The Cure, di new-wave più trash e cimiteriale di quella dei Talking Heads. Tre band mitologiche, queste cui s'ispirano, capaci di raccogliere una buona fetta di quel rock apocalittico e vincente che gli inizi degli anni 80 ci hanno regalato. Insomma loro guardano orgogliosamente a quel fruttuoso periodo artistico, e noi ne siamo molto contenti, perché poche band meglio di loro in Italia riescono a proporre un credibile revival di quel tipo di suono.
Nel disco si annusano atmosfere che cercano desolazioni industriali, freddi battiti di lamiere, estasi con qualche svisata di synth, una corrente che guarda certamente anche agli immancabili Joy Division del compianto Ian Curtis, di cui Andrea Tabacco n'è il nostro piccolo profeta. Tutti pezzi cantati rigorosamente in Inglese tranne "La montagnola", altro saggio oscuro d'allucinato e romantico post-punk alla Killing Joke con un testo in italiano non particolarmente esaltante. Un ottimo disco. Avanti cosi!
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